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Nonostante da calendario l’autunno sia arrivato da un mese, continua a fare bel tempo e soprattutto continua a fare caldo, stabilmente sopra i 20 gradi nelle ore centrali della giornata. Una temperatura insolita per la stagione, che secondo le previsioni di Arpav è destinata a durare ancora un po’ e che riporta problemi di siccità, con la Coldiretti che annuncia la necessità di tornare a irrigare i campi. Sempre il caldo è il motivo principale per cui sono ancora presenti le zanzare, anche se l’Ulss 3 spiega che il rischio di malattie da punture infette (le arbovirosi) è in diminuzione. “Praticamente non ha mai piovuto, qualcosa potrebbe arrivare tra stasera e domani, ma saranno precipitazioni di modesta entità che non porteranno sostanziali cambiamenti – dice il meteorologo del Centro di Teolo Adriano Barbi –. Un caldo così non si registrava da 30 anni. La tendenza è alla stabilità almeno per un’altra settimana. Solo col cambio del mese le temperature potrebbero iniziare a scendere”. Bisognerà aspettare novembre, dunque, perché il tempo “si rompa”, anche se poi è attesa l’“estate di San Martino”. Di “autunno bollente” parla la Coldiretti Venezia, denunciando il protrarsi della siccità che già ha caratterizzato, in negativo per le campagne, tutto quest’anno. “A essere minacciate – afferma il direttore Giovanni Pasquali – sono le semine autunnali di frumento, orzo e loietto, perché senza precipitazioni i semi non riescono ad attecchire e il rischio è che le piantine si sviluppino poco e male o non crescano affatto. I terreni sono secchi e duri, così gli agricoltori sono costretti a irrigare radicchi, broccoli, cavolfiori, finocchi, coste, con un aggravio dei costi in una situazione già pesantemente compromessa dalla siccità dei mesi scorsi: +129% per il gasolio, +170% dei concimi, +90% dei mangimi”. L’altro problema legato al caldo, in una cornice di alta pressione che di contraltare, intanto, sta facendo salire lo smog, è il proliferare degli insetti. In effetti, in giro è pieno di zanzare, mosche, vespe e api. “L’ottobrata – conclude la Coldiretti – si inserisce in un quadro generale che conferma la tendenza al cambiamento climatico, che si manifesta con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi, nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua, grandinate e siccità, ma anche con l’arrivo di insetti alieni che colpiscono le colture con danni ingenti”. A livello sanitario l’attenzione è soprattutto sulla zanzara del tipo comune che potrebbe portare la West Nile: 98, nel Veneziano, i casi registrati dall’inizio dell’anno con 9 morti. Veritas ha da poco finito l’ultima disinfestazione mensile ordinaria distribuendo i prodotti larvicidi su tombini e caditoie. “Non ci sono focolai che richiedano interventi straordinari”, viene comunicato dall’azienda multiservizi, pronta a ulteriori azioni se i Comuni lo chiedessero.
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Il Gazzettino