Fa l'ostetrica, ma partorisce in casa «Una forma di rispetto per se stesse»

IN FAMIGLIA - Jlenia Peggio con marito e figli
SAN GIORGIO - Fino al secolo scorso partorire in casa era la consuetudine. Eppure nel 2013 soltanto 1.500 donne in Italia, 21 donne in Friuli Venezia Giulia hanno deciso di far...

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SAN GIORGIO - Fino al secolo scorso partorire in casa era la consuetudine. Eppure nel 2013 soltanto 1.500 donne in Italia, 21 donne in Friuli Venezia Giulia hanno deciso di far nascere il proprio piccolo tra le mura domestiche, coadiuvate solo dal sostegno di un'ostetrica. Di questi, rarissimi i casi in provincia di Pordenone.




Ora le statistiche possono contare su una mamma in più che ha scelto questa metodologia. Si tratta di Jlenia Peggio, 31 anni, che vive col marito Simone e un figlio di 2 anni e mezzo a Domanins di San Giorgio della Richinvelda.



Di professione fa l'ostetrica e al momento del parto, avvenuto venerdì scorso alle 23.58, Jlenia ha voluto accanto a se il marito e una collega. «Partorire in casa significa regalare al nascituro la semplicità di una volta - racconta la donna - Vuol dire accogliere il proprio piccolo tra le mura domestiche, con le luci e i suoni della propria famiglia, oltre a creare un rapporto di affidamento con l'ostetrica, senza interferenze esterne».



Lavinia è la neonata che ha visto la luce il primo giorno di primavera. «È andato tutto bene - prosegue la mamma - Tutto è durato circa un'ora e mezza e non ci sono state complicanze, ma eravamo comunque pronti a ogni evenienza».



Dopo il parto madre e figlia sono stati controllati da un medico della casa di cura San Giorgio di Pordenone. «Partorire in casa è anche una forma di rispetto per se stesse e la propria natura: lo consiglierei a tutte le mamme con una gravidanza senza problemi e che arrivano al nono mese in buona salute».



In questi giorni sono numerosi gli amici che si congratulano per il nuovo arrivo in famiglia: qual è la loro reazione quando sanno che la bambina è nata in casa? «Rimangono a bocca aperta. Ma per noi è stato un bellissimo percorso vissuto in famiglia che consiglio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino