TREVISO - «Ho voluto rilevare un'osteria storica, e salvarla dalla chiusura. Qui dentro si respira un pezzo di Treviso: è una responsabilità riportarla a...
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LE DISAVVENTURECambi societari, cambi gestione e cambi di look non hanno di certo aiutato e così senza troppo chiacchiere da piazza si è scritta la parola fine per il Tocai, li dove ciacole, spritz e cicchetti in cinquant'anni non ne sono mai mancati. Il colpo di grazia erano state le ultime cartelle esattoriali dovute alla stretta ai dehors. Tutto era pronto per l'estate: la terrazza con vasi e fiori, i tavolini e le sedie. Meta, come a ogni apparire della bella stagione, di giovani e turisti per una bibita ghiacciata o il tradizionale spritz. Dagli approfondimenti fatti sugli esercizi e i plateatici dall'assessorato al commercio risultava però che la proprietà non avesse pagato l'occupazione di suolo pubblico e nemmeno la licenza per il plateatico. Non solo del 2018, ma neppure del 2017. Una cartella esattoriale da 16 mila euro più interessi e multe già comminate lo scorso anno nel momento in cui era stata accertata l'irregolarità. Il conto, insomma, è salito a dismisura. E la scorsa estate, di fronte all'ennesimo blitz e al conto totale, la proprietà ha scelto di smantellare tutto, prima che scattasse la procedura di confisca. Niente più tavolini e ombrellone, ma solo alcuni posti di fronte all'ingresso lungo il colonnato. Era stato l'inizio della fine: il podromo alla chiusura.
LA RINASCITADa pochi giorni invece le luci sono tornate ad accendersi dentro il locale, rinnovato grazie a una importante ristrutturazione. Il nuovo gestore chiede cautela. «Abbiamo cercato di dare il meglio. Ora andiamo con i piedi di piombo: abbiamo iniziato con aperture mirate, a spot, per saggiare il terreno e capire se i clienti sono soddisfatti. A noi interessa soprattutto che il Tocai ritrovi il suo spolvero-conclude- Ci muoveremo con estremo buonsenso. Forti del grande amore per questo luogo».
E.F. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino