L'Osteria senza oste: ritrovo per viandanti, custode di sapori antichi

L'interno dell'Osteria senza oste
VALDOBBIADENE (Agosto 2011) - Un vecchio cascinale fra i vigneti delle colline di Santo Stefano, nel cuore del Valdobbiadene Docg. ...

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VALDOBBIADENE (Agosto 2011) - Un vecchio cascinale fra i vigneti delle colline di Santo Stefano, nel cuore del Valdobbiadene Docg.




Un incanto, una serenità da "gustare" per "rifarsi gli occhi" grazie alla semplicità e naturalezza del luogo che diventa magico. E in quel luogo, in quel vecchio casolare, è sorta "l'Osteria senza oste".



Uno spazio che ti porta ad ammirare i declivi dei vigneti degustando, sedutio fra i filari, un calice di Prosecco per accompagnare una fetta di soppressa, un pezzo di formaggio, un uovo sodo, del buon pane casereccio, i "bibanesi", qualche dolcetto. Cibi semplici che l'oste mette a disposizione ma che non serve. Perché, come dice il nome, lui non c'è. Ma nella vecchia cucina, con i segni degli anni, c'è di tutto e se le provviste scarseggiano all'improvviso si trova ogni ben di dio.



Il vecchio frigorifero anni Sessanta contiene le bottiglie di Prosecco (spumante, frizzante, tranquillo) di aziende del territorio, sopra in un cesto di vimini ecco i formaggi porzionati e sotto vuoto come i salumi prodotti dalla famiglia De Stefani che ha avuto l'idea di creare l'osteria diventando fantomatici osti. In una angolo a fianco del cammino ci sono i calici, i taglieri, i coltelli, i salami appesi, in un piccolo armadietto a vetri il pane e i dolcetti.



Ogni cibaria ha il suo peso e prezzo ma nessuno chiede soldi. Per pagare c'è una "musigna" che appunto funge da cassa.«Confido nel buon senso della gente, anche se l'oste non c'è perché in effetti non si tratta di un'osteria vera e propria», afferma Cesare De Stefani che ha avuto l'idea di creare questo originale ritrovo per viandanti. Nessuna pubblicità, nessuna segnalazione, ma il solo passaparola fra gli amanti del degustare il vino e il suo territorio, persone che conoscono bene il senso dell'onestà e del rispetto perchè quello spazio, che nella sua semplicità deve rimanere "esclusivo", è comunque conosciuto ed apprezzato anche da chi viene da lontano per visitare l'Altamarca e le zone del Valdobbiadene Docg.



Tutto è magico come il parcheggiare tra i filari, senza recare disturbo, per poi percorrere un centinaio di metri di una leggera salitina per scoprire d'incanto l'osteria senza oste in uno scenario unico. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino