Comuni promossi, lo Stato e la Ue a Nordest convincono solo uno su cnque

Comuni promossi, lo Stato e la Ue a Nordest convincono solo uno su cnque
Oggi l’Osservatorio sul Nordest riprende un tema complesso e largamente affrontato, ma mai del tutto dipanato: quello del rapporto tra i nordestini e gli enti territoriali,...

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Oggi l’Osservatorio sul Nordest riprende un tema complesso e largamente affrontato, ma mai del tutto dipanato: quello del rapporto tra i nordestini e gli enti territoriali, nazionali e sovranazionali. Tradizionalmente, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e la provincia di Trento hanno mostrato segni di distacco dallo Stato, preferendogli spesso realtà più vicine (come il Comune) o più lontane (come l’Unione Europea). Secondo i dati elaborati da Demos per Il Gazzettino, è sempre il Municipio l’ente che gode di maggior consenso. Oggi, è poco meno di un rispondente su due (48%) a dichiarare di provare moltissima o molta fiducia nel Comune, lasciando molto indietro Regione (36%), Stato (16%) e Unione Europea (27%). 


Nel confronto con l’Italia, possiamo osservare alcune peculiarità del Nordest. La fiducia che il complesso della Penisola riserva all’UE è pari al 29%, sostanzialmente in linea rispetto al dato rilevato nel Nordest (27%). Ancor più problematico appare il rapporto con lo Stato, che raccoglie il 20% dei consensi in Italia, ma si ferma al 16% in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e in provincia di Trento (-4 punti percentuali).
La dinamica appare rovesciata guardando a Comune e Regione. La riserva di consenso degli italiani verso quest’ultima, infatti, si ferma al 27%, mentre nel Nordest raggiunge il 36% (+9 punti percentuali). Della stessa entità appare anche la distanza osservata per la fiducia nel Comune: l’ente territoriale più vicino ai cittadini, infatti, gode del sostegno del 39% degli italiani, ma tra i nordestini la fiducia sale al 48%.
Se consideriamo la serie storica, possiamo vedere come, dal 2001 ad oggi, la fiducia verso il Comune sia piuttosto stabile, anche se contraddistinta da una tendenza positiva. Sarà perché è il più vicino al territorio, quindi il primo a cui ci si rivolge. Sarà perché il suo operato è più semplice da controllare e spesso si conoscono personalmente amministratori e dipendenti. Sarà perché è una terra di campanili e identità locali. Quale che sia il motivo: il Comune appare l’unico riferimento istituzionale in grado di intercettare un certo sostegno da parte dei nordestini.

Sono i più giovani a mostrare la riserva di fiducia più ampia (68%), mentre la quota tende a scendere, con percentuali oscillanti tra il 41 e il 46%, tra quanti hanno tra i 25 e i 54 anni. Il consenso tende poi a risalire tra gli adulti (55-64 anni, 50%) per assestarsi nuovamente sotto la media dell’area tra le persone con oltre 65 anni (44%). Guardando al titolo di studio, poi, vediamo come siano soprattutto coloro che sono in possesso della licenza elementare (55%), o che hanno conseguito un diploma o una laurea (56%) a mostrarsi maggiormente fiduciosi verso il Comune. Le criticità vengono invece mosse da quanti sono in possesso di un livello di istruzione medio (38%). Considerando poi la variabile urbana, vediamo come la fiducia nel Comune tenda a salire proprio tra le realtà più piccole: il sostegno infatti raggiunge il 54% tra quanti vivono in realtà con meno di 15mila abitanti. Il consenso tende invece a fermarsi intorno alla media dell’area tra coloro che vivono in centri di dimensioni medie (15-50mila abitanti, 47%), mentre diminuisce nettamente tra chi vive in realtà urbane che superano la soglia dei 50mila abitanti (38%). Infine, osserviamo l’influenza della politica. Sono gli elettori del Pd coloro che guardano ai Comuni con maggior fiducia (58%), seguiti da quelli della Lega (51%). Un minore consenso, invece, emerge tra i sostenitori del M5s (44%), anche se è tra quelli di Forza Italia (30%) che tende a scendere in maniera più vistosa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino