Imprenditrici & Recovery plan, essere donna è il vero valore aggiunto

Imprenditrici & Recovery plan, essere donna è il vero valore aggiunto
Per le imprenditrici e professioniste dell'Osservatorio assumere donne e valorizzarle nella dirigenza sarà uno dei migliori affari per le aziende italiane: agevolazioni...

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Per le imprenditrici e professioniste dell'Osservatorio assumere donne e valorizzarle nella dirigenza sarà uno dei migliori affari per le aziende italiane: agevolazioni e contributi se ci si organizza per tempo: «Nel Recovery plan (il PNRR) le donne pesano quanto l'ambiente, e consentiranno risultati importanti in termini di contributi e organizzazione aziendale: la cosa fondamentale è muoversi subito per rientrare nei parametri di questa "certificazione di genere" che non comporta stravolgimenti aziendali, ma solo una corretta strategia di parità».

Lisa Zanardo, coordinatrice dell'Osservatorio Professione Donna, commenta così il sondaggio inviato alle aderenti, un centinaio di imprenditrici e professioniste che operano con ruoli significativi in aziende e istituzioni del Nordest. Il sondaggio ha analizzato i punti del PNRR dedicati a occupazione e crescita professionale femminile, e all'introduzione di un sistema di certificazione aziendale di parità di genere, che assicurerà meccanismi premianti per le imprese che si certificano, come ad esempio punteggi aggiuntivi nei bandi di gara e sgravi contributivi.

Il 70,6% delle intervistate ha indicato la necessità di attivare e codificare con urgenza un "sistema interno di valutazione attento alle competenze e alle potenzialità specifiche del personale femminile".
Per il 14,3% inoltre è fondamentale anticipare questa “certificazione” predisponendo un "piano di equità di genere per le risorse umane” nella documentazione permanente dell'azienda. Per quando riguarda le carenze di aziende e istituzioni del nord est su questo tema, il 35% delle intervistate ritiene la mancanza dell'equilibrio di genere nella dirigenza" il problema più grave, seguito dalla scarsa flessibilità oraria per i dipendenti genitori (24,2%), dalla insufficiente attenzione per le tematiche di genere nei comportamenti e nelle pratiche aziendali (15,2%) e dalle scarse misure di supporto integrative a tutela della maternità (14,4%).
Meno sentita ma presente (11,3%) la necessità di allineare gli stipendi di lavoratori e lavoratrici. Nel complesso le misure annunciate dal PNRR sono giudicate positivamente dall’82,3% delle intervistate: per il 41,2% favoriranno l’assunzione di personale femminile; "costringeranno" le aziende a una rivalutazione dei ruoli femminili per il 23,5%; e consentiranno un riequilibrio nelle posizioni apicali (17,6%). Un'ultima domanda ha analizzato le nuove formule lavorative favorite dalla digitalizzazione, altra priorità strategica finanziata dal PNRR.
Alla luce della recente emergenza, le intervistate ritengono lo smart working una grande opportunità di conciliare vita e lavoro (52,2%); il 28,6% in particolare ne ha segnalato l'utilità e l'efficacia per le mamme che rientrano dalla maternità con modalità “soft”, ovvero con flessibilità di orario e possibilità di lavorare anche da remoto.

Infine, il 7,1% ritiene lo smart working un’opportunità per aumentare efficienza e produttività. “Operativamente le aziende dovranno riequilibrare competenze, ruoli e responsabilità delle figure femminili attraverso strumenti di valutazione delle performance.” conclude l'ing. Zanardo. “Questo lavoro prepara il terreno alla certificazione di genere, e ai contributi del PNRR, ma definisce anche un'azienda più vicina agli standard internazionali, passo importante per rafforzare la competitività delle nostre imprese".

La coordinatrice

 

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Il Gazzettino