Gentiloni non scalda il Nordest. Cresce il consenso per la Lega Nord

Gentiloni non scalda il Nordest. Cresce il consenso per la Lega Nord
A poco più di un mese dal suo debutto, il giudizio di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento sul Governo guidato da Paolo Gentiloni appare cauto, ma le...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A poco più di un mese dal suo debutto, il giudizio di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento sul Governo guidato da Paolo Gentiloni appare cauto, ma le opposizioni, per ragioni diverse, non sembrano incassare particolari benefici dal cambio di guardia a Palazzo Chigi. Secondo i dati rilevati da Demos per l’Osservatorio sul Nordest del Gazzettino, infatti, il 47% dei rispondenti esprime un giudizio positivo sull’esecutivo, una quota del tutto analoga a quanto rilevato verso il Governo Renzi nel settembre scorso. L’opposizione della Lega Nord, invece, gode del plauso del 34% dei nordestini, mentre appare sostanzialmente equivalente il consenso che si raccoglie intorno a quella attuata dal Movimento 5 Stelle e da Forza Italia (entrambe 27%).

Dopo la crisi del Governo Berlusconi (sceso tra il 2010 e il 2011 dal 45 al 22%). Dopo la speranza riposta in Mario Monti e nel suo esecutivo tecnico (che aveva raccolto nel 2012 consensi compresi tra il 51 e il 59%). Dopo lo stallo sancito dalle elezioni politiche del 2013 che aveva portato Enrico Letta a Palazzo Chigi per un anno (sostegno tra il 47 e il 55%). Dopo la grande aspettativa che ha accompagnato il Governo di Matteo Renzi (nel primo anno consenso superiore al 60%). Dopo la cocente delusione che si è abbattuta sull’ormai ex Presidente del Consiglio (crollo della fiducia sotto il 50%, poi sancita elettoralmente dal risultato referendario del 4 dicembre scorso).
Dopo tutto e nonostante tutto questo, il Governo Gentiloni raccoglie il 47% dei consensi. Tra i settori sociali che mostrano la fiducia più elevata verso l’esecutivo, superando la soglia della maggioranza assoluta, ritroviamo i giovani under-25 (52%) e gli anziani con oltre 65 anni di età (60%), quanti sono in possesso di un basso livello di istruzione (54%) e chi ha conseguito un diploma superiore o una laurea (55%), gli studenti (61%) e i pensionati (65%), gli impiegati e i tecnici (52%). Politicamente, il sostegno più convinto al Governo arriva, comprensibilmente, dagli elettori del Partito Democratico (74%), ma Gentiloni raccoglie anche il favore di un reticente su due (50%).
Dall’altra parte, le opposizioni sembrano comunque in difficoltà nel raccogliere consensi a fronte del cambio di guardia avvenuto a Palazzo Chigi. L’opposizione di Forza Italia raccoglie, al pari di quella del Movimento 5 Stelle, il 27% dei giudizi positivi. 
Il gradimento per l’azione dei parlamentari pentastellati di Beppe Grillo, tuttavia, dopo la forte crescita che li aveva visti elevarsi dal 17% del 2013 fino al massimo del 46% rilevato nel luglio scorso, mostra dei segnali di cedimento. Complici le difficoltà che hanno avuto nell’amministrare alcune città italiane (Roma, su tutte), che ha contribuito a portare il giudizio sull’opposizione del Movimento 5 Stelle al 36% del settembre scorso, il 27% raccolto oggi sconta probabilmente anche la recente controversia relativa al gruppo di appartenenza nel Parlamento Europeo.

Al contrario, chi pare (almeno in parte) beneficiare della situazione attuale è la Lega Nord. L’opposizione del partito guidato da Matteo Salvini, infatti, tra il giugno 2013 e il luglio 2015 aveva saputo costruire un consenso salito dal 16 al 43%. Nel corso del 2016, però, il Carroccio non è sembrato riuscire a capitalizzare questo consenso e tra febbraio e luglio è ritornato su valori oscillanti intorno al 35%. In settembre appariva più in affanno (29%), ma grazie al 34% rilevato ora ha aperto il 2017 con un segno positivo di 5 punti percentuali.
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino