Nuove sorprese negli scavi della Basilica di San Marco: spuntano ossa e scheletri

VENEZIA Le ossa ritrovate durante lo scavo intorno alla Basilica di San Marco
VENEZIA - Sono scheletri anneriti che arrivano dal Medioevo. Resti di uomini e donne del passato che riemergono così come erano stati sepolti nell’antico...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VENEZIA - Sono scheletri anneriti che arrivano dal Medioevo. Resti di uomini e donne del passato che riemergono così come erano stati sepolti nell’antico cimitero che sorgeva dove oggi c’è la piazzetta dei leoncini. Nuovi ritrovamenti nel cantiere di San Marco, dove continuano gli scavi per la posa della barriera di lastre in vetro che dovrà mettere al riparo la Basilica dalle acque alte intermedie.

Già prima di Natale, tolti i masegni, a pochi decine di centimetri di profondità, era stato trovato un primo ammasso di resti umani: una ventina di teschi con ossa varie. Anche in quel caso provenienti dal cimitero medioevale, ma in modo indiretto. Spostati nell’800, quando realizzando una canaletta a fianco della Basilica trovarono l’antico camposanto e decisero di creare una fossa dove risotterrare i resti umani. Una cosiddetta sepoltura secondaria, nel gergo degli archeologi. I ritrovamenti di queste settimane, invece, sono di sepolture primarie, con gli scheletri ancora nella posizione originaria. Ritrovamenti ovviamente di maggior interesse archeologico.

REPERTI DA STUDIARE
Che questo fosse un cantiere destinato a “raccontare” qualcosa della Piazza lo si immaginava. Fin dal loro inizio i lavori sono stati seguiti, passo, passo, dall’archeologa Sara Bini, la funzionaria della Soprintendenza incaricata. Vari specialisti sono stati coinvolti. E anche ieri c’erano dei paleontologi al lavoro, a fianco degli operai della Renzo Rossi Costruttiva e di Kostruttiva, le due ditte del Cvn impegnate nell’intervento di salvaguardia. Anche il ritrovamento degli ultimi scheletri non fermerà i lavori. Il materiale sarà raccolto e studiato, come quello trovato nella fossa ottocentesca. E come le due sepolture che emersero nel 2018, in occasione degli scavi per la messa in sicurezza del nartece, in quel caso a sud ovest della Basilica. Studi che richiederanno tempo, ma che grazie alle moderne tecniche di indagine dovrebbero consentire di ricostruire meglio la vita degli antichi veneziani.
LAVORI IN CORSO
Di certo questi ritrovamenti non bloccheranno il cantiere per la barriera. «I lavori procedono e siamo a un buon punto - conferma Renzo Rossi - Nel giro di una decina di giorni, appena saranno tolti gli ultimi scheletri, ultimeremo lo scavo dal Patriarcato fino ai leoncini. Abbiamo fatto un bel tratto anche davanti all’ingresso principale e iniziato il lato dalla Porta della Carta. Tre fronti aperti sono il massimo consentito dalla logistica. La fondazione è la parte più complessa. Quando arriveranno i vetri, l’installazione sarà più semplice». Vetri già in produzione da parte della Gr strutture, ditta specializzata di Vigodarzere individuata per la fornitura.


Resta il problema liquidità. Rossi e Kostruttiva non hanno ancora ricevuto dal Cvn l’anticipazione pattuita. Problema che aveva già portato ad un fermo del cantiere. Poi hanno avuto dei pagamenti, non l’intera somma. Pare questione di giorni. Altrimenti si rischia un altro blocco. Il termine fissato per i lavori è il 30 settembre, ma senza altri stop.
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino