La oss prigioniera della burocrazia: «Dovrà pagare migliaia di euro per non perdere il posto in graduatoria»

La oss prigioniera della burocrazia
UDINE - Finalmente, dopo tanti sacrifici, tante scale pulite per...

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UDINE - Finalmente, dopo tanti sacrifici, tante scale pulite per pagarsi il corso da oss e tanti viaggi per seguire le lezioni e fare gli esami, stava per coronare il suo sogno, con un posto in graduatoria che vale una posizione fissa in futuro in un'azienda sanitaria. Ma proprio ad un passo dalla meta rischia di veder sfumare tutto. A raccontare la storia della operatrice sociosanitaria di origini ucraine di 39 anni che vive in provincia di Udine e lavora in una Asp friulana è il suo compagno, Gianfranco, che con lei si è rivolto alla Cisl per chiedere aiuto. «La mia compagna ha fatto le scuole in Ucraina. Poi è venuta in Friuli a cercare lavoro. Visto che non lo trovava, ha frequentato una scuola per oss con sede fuori regione. Fra i viaggi e le lezioni, le è costato quasi 4mila euro avere l'attestato. Faceva le pulizie per mantenersi, studiava e doveva spostarsi per frequentare il corso e dare gli esami. Per l'iscrizione - racconta il compagno - ha presentato le fotocopie degli originali del suo titolo di studio, con la traduzione autenticata e postillata». Con il patentino da oss in mano «ha ottenuto un posto in una struttura per anziani dove lavora da 3 anni. Anche in quel caso, ha presentato l'attestato da oss e l'autocertificazione della documentazione e nessuno ha mai detto nulla. Ora, però, dopo che ha fatto il concorso Arcs nel 2020, ci dicono che dobbiamo portare il diploma autenticato nel Consolato italiano in Ucraina. Dovrà andare di persona, oppure pagare un'agenzia che possa sostituirla. Un polverone, soprattutto in era covid. Una volta tornata in Italia, dovrà pagare un'altra agenzia che mandi al ministero le carte, per ottenere la dichiarazione di valore. Quindi, mandare il tutto ad Arcs entro il 30 aprile 2022 per non perdere il posto in graduatoria. Un problema che riguarda tantissime persone: ci sono oss che vengono dalla Tunisia e dal Congo. Per tutti, una procedura lunghissima». E costosa: «Se va di persona, rischia di dover pagare fino a 1.500 euro. Più del suo stipendio mensile, che è di 1.100 euro». Ma, si chiede Gianfranco, «perché quando si è iscritta al corso da oss fuori regione nessuno ha verificato il possesso del titolo? È assurdo che lo facciano ora, a tre anni da quando ha ottenuto l'attestato di oss. E adesso rischia il posto in graduatoria. È un paradosso della burocrazia, una cosa all'italiana».


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Il Gazzettino