Ospedali, arrivano i "buttafuori" per vigilare sugli accessi

ospedale di San Donà
SAN DONÀ - I “buttafuori” delle disco a presidiare gli ingressi degli ospedali. Nella riorganizzazione della sanità del Veneto orientale, nella fase del...

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SAN DONÀ - I “buttafuori” delle disco a presidiare gli ingressi degli ospedali. Nella riorganizzazione della sanità del Veneto orientale, nella fase del post-Covid-19 che partirà dal 4 maggio, vedremo anche queste figure. Perché le strutture ospedaliere, che pure vedranno ripartire praticamente tutti i servizi, compresi quelli ambulatoriali, saranno blindate. E ciò significa che potranno entrare le persone (dipendenti compresi) solo dopo che degli addetti avranno verificato la temperatura corporea, quindi che si indossi la mascherina e che le mani siano state igienizzate. «Quando si dice che sarà blindato, sarà blindato», ha ribadito perentorio il direttore generale dell’Ulss 4, Carlo Bramezza. 

PRESIDIO ESTERNO
Ed allora ecco l’accordo con una società di security per presidiare gli ospedali; professionisti degli ingressi, abituati a trattare anche le situazioni più difficili. Per quanto riguarda, invece, le piccole strutture sanitarie con accessi limitati, l’accordo verrà fatto con associazioni di volontariato, come i carabinieri in congedo e i lagunari. «Da lunedì dovremmo abituarci tutti ad usufruire della sanità pubblica con modalità diverse e nuove rispetto a quanto facevamo all’inizio di questa pandemia», ha sottolineato Bramezza. Il direttore della funzione ospedaliera Maria Caterina De Marco ha spiegato che gli accessi saranno diversificati tra utenti e dipendenti dell’Azienda sanitaria. Detto dei controlli degli uomini della security, qualora la temperatura corporea superi i 37,5 gradi, alla persona sarà vietato l’ingresso oppure, in caso di prestazione non differibile, verrà deviata in un apposito percorso di accesso protetto. L’accesso in ospedale dovrà avvenire senza accompagnatori tranne che in situazioni di reale necessità (anziani, disabili, persone che non comprendono l’italiano).

Nei pressi dei pronto soccorso verrà mantenuto il “pre-triage” con l’ausilio delle tende della protezione civile che sino ad oggi hanno svolto un lavoro di filtro nell’intercettare le persone contagiate. I visitatori di degenti saranno ammessi singolarmente e per brevi periodo di tempo nelle aree di degenza, i pazienti che dovranno subire un intervento chirurgico verranno sottoposti a tampone naso-faringeo e in attesa dell’esito stazioneranno in camere covid-attrezzate presenti in ogni reparto. L’ospedale di Jesolo tornerà progressivamente alla funzionalità e ai servizi precedenti alla trasformazione in Covid-hospital con una novità: l’area ambulatoriale verrà spostata nell’ala ovest del presidio, completamente ristrutturata, e sarà accessibile da un nuovo e distinto ingresso. Sarà accentuato l’uso delle prenotazioni online o telefoniche per le attività ambulatoriali. Anche l’accesso al laboratorio sarà controllato, ossia anche i prelievi del sangue dovranno essere prenotati in modo analogo alle prestazioni ambulatoriali, cioè telefonicamente, da telefonino da computer. Sono circa 10mila le visite ambulatoriali non eseguite durante l’emergenza sanitaria e da recuperare. Prenotazioni e ingressi contingentati anche nei distretti sanitari. Riprenderanno le attività di screening oncologico, verrà ripristinato il percorso di vaccinazione pediatrica sino al 14. anno, mentre le vaccinazioni anti influenzali inizieranno già da ottobre.
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Il Gazzettino