Controllo oncologico, l'Usl annulla l'ecografia: «Provi con Udine». Prima data nel 2024

Controllo ecografico
SAN VITO - Malata oncologica, si sarebbe dovuta sottoporre ad un'ecografia mammaria lunedì 29 agosto, nell'ospedale di San Vito, ma dal reparto radiologia le hanno...

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SAN VITO - Malata oncologica, si sarebbe dovuta sottoporre ad un'ecografia mammaria lunedì 29 agosto, nell'ospedale di San Vito, ma dal reparto radiologia le hanno fatto sapere che l'esame è stato non solo annullato, ma sospeso a data da destinarsi. Il personale è risicato e le prestazioni saltano. È quello che è successo a Luisa D'Italia, 73enne residente nella zona e infermiera in pensione. A lei, «ma anche ad alcune conoscenti, che hanno vissuto, proprio in questi giorni, episodi analoghi», ha raccontato l'ex infermiera. Un esame importante, quello saltato, propedeutico ad un'altra visita: «Il 30 settembre dovrò fare un controllo oncologico - ha specificato D'Italia - cosa porto all'oncologo se non ho gli esiti dell'ecomammografia?». La donna è sul piede di guerra: «Stavo pensando di prepare una lettera al direttore generale di Asfo Giuseppe Tonutti, al sindaco di San Vito Alberto Bernava e all'assessore alla sanità Alfredo Gregoris per descrivere la mia situazione, che rispecchia anche quella di tante altre persone, in questo momento», ha svelato.

LA TELEFONATA
«L'appuntamento del 29 agosto mi era stato fissato un anno fa - ha continuato -. Quando mi hanno telefonato dalla Radiologia per comunicarmi che è stato sospeso, mi hanno detto di provare a chiamare in altre strutture. Ho tentato con Udine, ma mi hanno proposto una data nel 2024». «Ho anche provato con il centro medico San Biagio, ma per andare nel Veneto ho dovuto disdire la prenotazione in Friuli», ha affermato D'Italia. Per trovare una soluzione schivando attese bibliche, la 73enne si è dovuta «far prescrivere l'impegnativa con priorità dalla dottoressa». Fatto questo passaggio, «ho telefonato al Cup e ho ottenuto subito un appuntamento al Cro di Aviano, a inizio settembre. Non è giusto, però, doversi fare mettere per forza tutte le priorità», ha riflettuto Luisa D'Italia. Tanti i commenti di solidarietà alla 73enne, sotto la denuncia scritta da lei sui social, e soprattutto di indignazione per il sistema sanitario; lei stessa ha digitato «La radiologia di San Vito possono chiuderla se non hanno i medici».

LE SEGNALAZIONI
Il post è stato condiviso anche dal dottor Giorgio Simon, ex direttore generale di Asfo, che ha raccontato di aver «ricevuto almeno cinque segnalazioni di problemi simili nel giro di tre giorni, da persone con malattie oncologiche». Si tratta prevalentemente di donne che, come Luisa, necessitano di fare la mammografia e sono seguite dal servizio oncologico. «Alcune di queste sono andate a fare l'esame in qualche struttura nel Veneto o da privati», ha spiegato Simon, che ha continuato: «C'è una carenza gravissima di radiologi, non è un problema solo locale. Ma a San Vito la situazione è particolarmente difficile, credo che ne siano rimasti solo un paio, e a Spilimbergo ce n'è forse uno. Sono pochissimi anche a Pordenone».

L'APPELLO


«Un problema annoso - ha detto l'assessore Gregoris -, aggravato da un periodo in cui tra ferie, pensionamenti e impedimenti di salute, i medici sono ancora meno». «La Radiologia dovrebbe essere un servizio per tutti, un punto di riferimento per il territorio. Speriamo che la nuova primaria Flavia Gandin faccia qualcosa», ha continuato Gregoris. «Il reparto non riesce a dare risposte non per incapacità dei singoli specialisti, ma per una situazione che si è creata nel corso degli anni, frutto di una serie di tagli del passato - ha ragionato l'assessore -. Credo che in Radiologia abbiano dovuto ridurre ai minimi termini il lavoro routinario, concentrandosi sui ricoverati e le urgenze del pronto soccorso». Sia Gregoris che da D'Italia hanno manifestato comprensione nei confronti dei giovani neolaureati che, per una serie di condizioni, scelgono i privati per avviare la propria carriera medica.

    
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Il Gazzettino