Altri due radiologi se ne vanno. L'ospedale rischia il declassamento. Benazzo: «Senza servizi non sarà più un hub»

Rovigo. Altri due radiologi se ne vanno. L'ospedale rischia il declassamento
ROVIGO - «A rischio il futuro stesso di hub dell'ospedale di Rovigo per la grave crisi di medici nella Radiologia». A dirlo il segretario generale della Fp Cgil...

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ROVIGO - «A rischio il futuro stesso di hub dell'ospedale di Rovigo per la grave crisi di medici nella Radiologia». A dirlo il segretario generale della Fp Cgil Davide Benazzo, che parla di una «situazione drammatica che si sta riflettendo su tutto il sistema di erogazione dei servizi sanitari della provincia». L'ospedale hub è quello che sulla base dei suoi servizi, assicura il livello primario di assistenza e ha un ruolo di riferimento di rete a livello provinciale. In Veneto ci sono sette ospedali hub. L'allarme era stato già lanciato durante la manifestazione unitaria del 15 giugno, ma spiega Benazzo, «la situazione a luglio rischia un forte peggioramento con un'ulteriore riduzione di organico a causa dell'uscita di altri due giovani medici che vanno a lavorare da altre parti: un colpo di grazia con ripercussioni successive a tutti i servizi. Questi necessitano di diagnostica radiologica e più la qualità di questi servizi è alta, maggiore è la necessità di specializzare la diagnostica, diversamente il percorso che si determina è l'involuzione dei servizi».

Il segretario della Fp Cgil aggiunge che «la grave crisi determinata dalla carenza di medici nelle strutture ospedaliere e territoriali è ormai un'emergenza che come ormai è chiaro a tutti, pone seri dubbi sulla tenuta del sistema. Anche il Polesine soffre di questa emergenza, accentuata dalla perifericità e dalla demografia del territorio, ma ci sono situazione che ancor più allarmano. Con l'organico ormai dimezzato la Radiologia rischia il collasso. Si sono già compresse le attività verso i pazienti che prenotano da esterni, come le Tac, o per alcuni distretti anatomici come le risonanze magnetiche per il cuore, per la prostata e body, in alcuni casi con l'invio dei pazienti verso strutture ospedaliere fuori provincia. Ridotta la Radiologia pediatrica e l'attività interventistica. Tutte attività queste, come altre, che sono parte dei servizi che un ospedale hub deve erogare, diversamente non può più considerarsi tale. Dopo aver tentato tutte le possibili azioni e soluzioni con la direzione dell'Ulss, non ci resta che chiedere aiuto a Regione e Conferenza dei sindaci per evitare, oltre alla perdita di un servizio di qualità, che la salute, per la nostra provincia, diventi un diritto meno diritto del resto del Veneto. Tante strade si sono battute per cercare di trovare soluzione, ma a oggi concretamente sono solo due convenzioni, con Padova e Vicenza, che permettono di fruire da 3 a 4 turni di 6 ore a settimana, troppo poco per tentare di ritornare alla capacità di diagnostica della Radiologia nel passato».

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Il Gazzettino