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PORDENONE - Sarà la prima sperimentazione in tutto il Friuli Occidentale. E il 2023 - teoricamente la prima metà - sarà l'anno della partenza. La provincia di Pordenone accoglierà l'ospedale di comunità all'interno di Casa Serena, cioè nel polo per gli anziani di Torre gestito dall'Asp Umberto I. E l'operazione andrà di pari passo con la riapertura della Rsa nello stesso sito, un passaggio che stando a quanto filtra dalle stanze dell'Umberto I si completerà a febbraio-marzo. Oltre ai letti dell'Rsa, come detto, ci saranno gli spazi dell'ospedale di Comunità.
IL SERVIZIO
Si tratta di un passaggio previsto all'interno della maxi-riforma territoriale resa possibile dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. E a Casa Serena andrà in scena un'anteprima di quello che accadrà anche nel resto della provincia. L'ospedale di comunità di Pordenone - il primo - funzionerà così: i posti letto serviranno ad accogliere pazienti che altrimenti finirebbero per intasare i reparti degli ospedali ma che allo stesso tempo non possono rimanere a casa. Il polo di Casa Serena avrà garantita un'assistenza medica e infermieristica, anche se la maggior parte dell'arco della giornata sarà coperta dagli operatori socio-sanitari.
I TEMPI
La prima emergenza, però, rimane quella legata alla riapertura della Residenza sanitaria assistita del capoluogo, chiusa ormai dal mese di agosto del 2021. A Casa Serena il servizio tornerà da febbraio-marzo, come conferma il presidente dell'Asp Umberto I, Antonino Di Pietro. I posti letto a disposizione della Rsa, che si troveranno tecnicamente al primo piano (quindi in un'area della struttura diversa rispetto a quella del passato), saranno 24-25, cioè di più rispetto ai 18 spazi che caratterizzavano il servizio chiuso un anno e mezzo fa. Una volta completata la riapertura della Residenza sanitaria assistita, la provincia di Pordenone avrà di nuovo una buona capacità di accogliere i pazienti per le cure intermedie. Una situazione migliorata già con la riattivazione a pieno regime delle Rsa di Sacile e che può beneficiare anche della riapertura della struttura di Maniago, finalmente liberata dalla gabbia della pandemia. Manca solo l'ultimo passo: il ritorno del servizio nel capoluogo.
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Il Gazzettino