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UDINE - È allarme ferie fra gli infermieri in servizio all’AsuFc. Dopo mesi di lavoro in trincea nei reparti covid, sulla prima linea dell’emergenza e nelle altre strutture sanitarie interessate – quando non direttamente - comunque di riflesso dall’ondata della pandemia, l’estate rischia di essere un puzzle difficile da comporre a causa della mancanza di personale, problema annoso, che si scontra con la difficoltà di reperire professionisti formati.
L’ALLARME
A lanciare l’allerta, chiedendo al più presto al neodirettore generale di AsuFc un tavolo, è il sindacato Nursind di Udine, per bocca del segretario Afrim Caslli. «Il piano ferie ancora non è stato fatto. Ci sono certi reparti in grave difficoltà, dove la programmazione rischia di essere fatta molto più avanti, in quanto manca personale. In tempi di pandemia stiamo lavorando con meno dipendenti di quelli del 2018. Nella sola AsuFc mancano 310 infermieri». Caslli non nasconde «una grande preoccupazione per quello che sarà quest’estate per reparti come Medicina, Pediatria, Chirurgia, Terapie intensive e Pronto soccorso e soprattutto il territorio. Si sta lavorando con orari che non rispettano la parte contrattuale - sostiene -. I turni da 12 ore non li può fare nessun altro se non i lavoratori di Intensive, Pronto soccorso e 118. Invece, li stanno facendo anche diversi altri settori: è diventata una pratica diffusa». «In diversi reparti la programmazione delle ferie - sostiene Caslli - si sta rimandando proprio per mancanza di personale. Non avendo abbastanza professionisti, hanno pensato di inserire turni di 12 ore, a cui il Nursind è assolutamente contrario, per permettere in un certo senso ai colleghi di andare in ferie. Come sindacato ribadiamo che le decisioni prima di essere prese devono essere condivise con le parti sociali e soprattutto condivise proprio dal personale». Il Nursind sollecita «un tavolo sulle ferie». Le situazioni più critiche, a detta del sindacalista riguarderebbero non solo «Medicine, Pediatra, Chirurgie, Pronto soccorso e 118, ma anche i distretti».
DISTRETTO
In quello di Udine, snodo strategico, è appena stata nominata alla guida Mara Pellizzari, già dirigente infermieristica nella Bassa. «Noi non abbiamo mai espresso opinioni prima, ma speriamo tanto che ci sia un cambiamento in meglio, grazie all’esperienza di una dirigente infermieristica, con un curriculum di tutto rispetto. Siamo contenti della considerazione attribuita agli infermieri, che spesso vengono dimenticati. Poi, valuteremo nel merito, come valuteremo il nuovo direttore generale di AsuFc Denis Caporale, che ha trovato un’azienda unica che unica non è e che ha toccato i limiti della sopravvivenza». Per gli infermieri, sottolinea, «una situazione drammatica. Ogni giorno che passa in ospedale e sul territorio sta diventando un’impresa impossibile garantire un’assistenza adeguata ai pazienti. Il personale è allo stremo. Siamo al collasso. Ribadisco: Arcs faccia l’impossibile per finire al più presto il concorso infermieri in modo che già a giugno inizino le assunzioni».
SORES
Anche alla centrale Sores di Palmanova (che dipende da Arcs) «siamo in bilico. Camminiamo su un filo sottile. Se dovesse esserci una malattia o una gravidanza, rischia di saltare tutto. È un equilibrio molto molto fragile. Io personalmente questa settimana faccio 56 ore di lavoro. È vero che le ferie riusciamo a farle, ma per riuscire a coprirle, ci sarà un collega che si farà 60 ore. Ci mancano ancora 12 infermieri per essere a regime. In AsuFc la situazione è ancora più drammatica», dice Luca Simone Abbate, dirigente sindacale Nursind in forza al Sores di Palmanova.
L’AZIENDA
Ma Caporale assicura che l’Azienda non verrà meno ai suoi obblighi. «I nostri dirigenti - dice il direttore di AsuFc - stanno facendo gli incontri per pianificare le ferie.
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Il Gazzettino