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PORDENONE - Un nuovo piano e una nuova organizzazione ospedaliera per potenziare le cure odontoiatriche pubbliche, gratuite per alcune categorie di pazienti. L’Asfo ha previsto la costituzione di una nuova Struttura semplice dipartimentale do Odontostomatologia alla dirette dipendenze del direttore sanitario Michele Chittaro. La struttura ospedaliera sarà guidata da un docente specialista in odontoiatria dell’Università di Trieste che avrà funzione di coordinamento delle attività nell’ambito delle cure odontoiatriche sia in ospedale che negli ambulatori dei distretti territoriali. Inoltre, per la prima volta, la struttura organizzerà anche la presenza degli odontoiatri neolaureati in formazione specialistica che potranno essere presenti sul territorio per svolgere l’attività di visite e cure odontoiatriche a quelle fasce della popolazione cui sono rivolte. È quanto prevede la convenzione siglata ieri mattina dal direttore generale di Asfo Joseph Polimeni e dal rettore dell’Università di Trieste Roberto Di Lenarda che ricopre anche il ruolo di direttore della Clinica di Chirurgia maxillo-facciale e odontostomatologia dell’Azienda sanitaria giuliano isontina.
NUOVA CONVENZIONE
La riorganizzazione che l’Asfo ha voluto al fine di implementare e razionalizzare l’organizzazione anche sul territorio dell’odontoiatria “sociale” prevede propri la nascita di una Struttura semplice ad hoc di Odontostomatologia che coordinerà l’intera offerta sanitaria in ambito odontoiatrico.
LE PRESTAZIONI
«Il percorso che in regione ha portato - ha ricordato il rettore Di Lenarda - a un buon livello la risposta nelle cure odontoiatriche rivolte a precise fasce di popolazione è partito circa cinque anni fa. Il Covid nell’ultimo periodo ha, per ovvi motivi, ridotto il numero di prestazioni. Ma stimo recuperano, anche nell’Azienda pordenonese. Questa convenzione mette assieme le forze per incrementare l’offerta e le prestazioni allargando la fascia di persone che vi possono accedere». In regione la “fetta” di cure odontoiatriche pubbliche è quasi dell’8%, il doppio della media nazionale. «È un’offerta molto ampia e variegata - ha aggiunto Di Lenarda - che intercetta esigenze di pazienti particolari e non è in antagonismo alla libera professione, ma viole farsi carico di casi complessi e gravi che devono essere presi in carico dal sistema pubblico e, dall’altro lato, dare risposte a coloro che non hanno la possibilità di essere gestiti dal proprio odontoiatra di fiducia». «Quello della salute dentale - ha sottolineato il vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi - è un tema delicato a cui abbiamo dato una risposta forte anche con investimenti importanti nel territorio del Friuli occidentale. È anche una scelta politica e una fatto di giustizia sociale poiché garantisce anche coloro che non hanno la possibilità di curarsi».
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Il Gazzettino