Cortina, a rischio l'ospedale delle Olimpiadi, i privati chiedono 20 milioni in più

Cortina, a rischio l'ospedale delle Olimpiadi, i privati chiedono 20 milioni in più
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CORTINA - Lo scorso 30 agosto il comunicato congiunto dell’Ulss 1 Dolomiti e di Gruppo Villa Maria Care&Research grondava entusiasmo: «Il cantiere procede a pieno ritmo». Sei mesi dopo, il Veneto rischia di perdere la struttura sanitaria di riferimento per le Olimpiadi 2026, almeno a leggere le parole di Livio Tronconi consegnate ieri al Corriere delle Alpi: «Se a brevissimo non cambiano le condizioni, noi purtroppo dobbiamo fermarci qui», ha dichiarato il vicepresidente del colosso privato accreditato e amministratore delegato di Ospedale Cortina, lamentando la mancata risposta dell’azienda e della Regione alla sua richiesta di rivedere (al rialzo) il Piano economico finanziario dei lavori di ampliamento del Codivilla-Putti. «Non accettiamo alcun ultimatum», respinge però l’accusa e passa al contrattacco il commissario Giuseppe Dal Ben, neo-riconfermato dal governatore Luca Zaia, aggiungendo al Gazzettino questa chiosa: «Non voglio valutare allo stato le gravi conseguenze in termini risarcitori che vi sarebbero a carico di Gvm e dei suoi soci nel caso di abbandono del cantiere. A me interessa lavorare per veder realizzata l’opera nei tempi programmati».


CRONOPROGRAMMA
L’aggiornamento del cronoprogramma era stato definito appena una settimana fa, rivela Dal Ben: «Lo sviluppo cronologico dei lavori, che Gvm ha proposto da ultimo nella riunione di giovedì scorso, prevede la fine lavori per giugno/luglio 2025 e tale tempistica, ove rispettata da Gvm, permetterebbe di avere il Codivilla operativo per inizio 2026, in funzione delle Olimpiadi». L’operazione sui padiglioni Codivilla, Putti e Casette vale oltre 57 milioni, secondo quanto stabilito dalla gara pubblica in cui la compagine romagnola «ha vinto la concessione con un’offerta con cui si è assunta il cosiddetto “rischio operativo” per il completamento dell’iniziativa e si è assunta specifici impegni: in termini economici e di tempistica», rimarca l’Ulss 1 Dolomiti.


BILANCIO
Nell’ultimo bilancio depositato, relativo al 2022, Gvm Cortina evidenziava una perdita di circa 1,2 milioni a fronte di un fatturato pari a quasi 9. «Fattori esogeni ed imprevedibili, così come criticità verificatesi sia nel perimetro della Società che nell’interlocuzione di quest’ultima con gli attori pubblici coinvolti nella concessione hanno concorso nell’effetto di far permanere i risultati di esercizio in area negativa», annotava l’ad Tronconi, segnalando «l’ingente e crescente mole dei crediti» vantati nei confronti dell’ente pubblico per le prestazioni sanitarie erogate in regime di convenzione e citando diversi capitoli «ognuno oggetto di distinti contenziosi tutt’ora radicati». Ora però sembra profilarsi il rischio di una causa sugli interventi relativi ai Giochi. «Più volte – dichiara il commissario Dal Ben – è stato ribadito che Azienda e Regione sono pronte a rivedere, nel rispetto delle regole, il Piano economico finanziario. Ma per far questo serve che prima Gvm elabori e presenti formalmente la documentazione tecnica ed economica richiesta dalla normativa e dal capitolato speciale d’appalto (documentazione di disequilibrio e proposta di riequilibrio), per consentirne la valutazione e l’approvazione da parte degli enti competenti». Finora l’impresa privata non ha quantificato la richiesta complessiva, ma secondo le indiscrezioni che circolano nella Conca d’Ampezzo, la cifra potrebbe aggirarsi sui 20 milioni: metà per assorbire i rincari delle materie prime (stimati nell’ordine del 40%), il resto in termini di liquidazione dei crediti maturati.


PIANO B


Rigettando le contestazioni di Tronconi («Nessuna farraginosità amministrativa, né silenzi e/o rinvii da parte di Azienda Ulss 1 Dolomiti»), Dal Ben riconosce che «il contratto è stato sottoscritto ben prima che le Olimpiadi venissero assegnate a Cortina», ma ricorda che la Regione «ha chiesto a Gvm un’offerta per la sua collaborazione nell’organizzazione sanitaria delle Olimpiadi», a cui è stata data risposta «il 14 luglio 2023», tanto che «ci sono state riunioni con cadenza addirittura settimanale». Conclude il commissario: «L’Azienda è intenzionata a continuare nella collaborazione con Gvm, nel rispetto delle regole e delle norme a cui un ente pubblico deve sottostare. Ci auguriamo di non dover attivare il piano B».
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Il Gazzettino