VENEZIA - Un paio di settimane fa i due progetti di legge sui grandi carnivori presentati a Palazzo Ferro Fini erano stati accantonati. Seppur suscitando l'irritazione...
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LE PROVINCE
Come ricordano i giudici, le norme impugnate attribuiscono ai presidenti delle Province autonome di Trento e di Bolzano «la competenza ad autorizzare il prelievo, la cattura e l'uccisione dell'orso e del lupo, specie protette dalla normativa nazionale e sovranazionale, purché ciò avvenga a specifiche condizioni», cioè allo scopo di «dare attuazione alla normativa comunitaria in materia di conservazione degli habitat naturali e seminaturali e per proteggere la fauna e la flora selvatiche caratteristiche dell'alpicoltura e conservare i relativi habitat naturali, prevenire danni gravi, specificatamente alle colture, all'allevamento, ai boschi, al patrimonio ittico, alle acque ed alla proprietà, nell'interesse della sanità e della sicurezza pubblica o per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale o economica, o tali da comportare conseguenze positive di primaria importanza per l'ambiente». Le leggi del Trentino e dell'Alto Adige prevedono che i presidenti delle due Province autonome possano autorizzare la cattura e l'uccisione degli esemplari delle specie protette ursus arctos e canis lupus «previo parere dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e sempre che non sussistano altre soluzioni valide e non venga messa a rischio la conservazione della specie».
IL MINISTRO
Nel fare ciò, però, secondo il Consiglio dei ministri (guidato da Giuseppe Conte, nel periodo gialloverde) i due enti «avrebbero ecceduto le rispettive competenze legislative statutarie e avrebbero invaso la sfera di competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di tutela dell'ambiente, dell'ecosistema, nell'esercizio della quale il legislatore nazionale ha attribuito il potere di deroga al Ministero dell'ambiente». Cioè al dicastero, tuttora retto da Sergio Costa (Movimento 5 Stelle), che non ha mai nascosto la sua contrarietà alle misure repressive nei confronti dei grandi carnivori e in particolare degli orsi, tanto da schierarsi apertamente a favore del fuggiasco M49 (da lui non a caso ribattezzato Papillon) in occasione dei decreti di cattura emessi dai governatori Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher.
I GIUDICI
Per la Corte Costituzionale, invece, il potere di Trento e Bolzano nel dare attuazione alla direttiva Habitat trova legittimazione nei rispettivi statuti speciali. «Nel loro insieme scrivono i giudici le competenze statutarie delle Province autonome assicurano la complessiva tutela del particolare ecosistema provinciale e, in considerazione delle particolari caratteristiche dell'habitat alpino, giustificano l'attribuzione della competenza all'esercizio della deroga all'autonomia provinciale, prevedendo un sostanziale bilanciamento, legittimamente rimesso dalle leggi provinciali impugnate ai Presidenti delle Province autonome, quali organi idonei alla valutazione della dimensione anche localistica degli interessi coinvolti». Di questi paletti il centrodestra veneto dovrà tener conto, nel riprendere in mano i propri progetti, ben consapevole che per ora l'autonomia regionale è solo un sogno.
Angela Pederiva
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Il Gazzettino