Scoperte le carcasse di due orsi nei comuni di ​Bresimo e Borgo d'Anaunia

Scoperte le carcasse di due orsi nei comuni di Bresimo e Borgo d'Anaunia - Foto di Kaffeesüchtig da Pixabay
TRENTO - Le carcasse di due orsi sono state rinvenute nei territorio comunali di Bresimo e Borgo d'Anaunia, in Trentino. Il primo dei due esemplari è già stato...

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TRENTO - Le carcasse di due orsi sono state rinvenute nei territorio comunali di Bresimo e Borgo d'Anaunia, in Trentino. Il primo dei due esemplari è già stato recuperato dal corpo forestale della Provincia di Trento e consegnato all'Istituto zooprofilattico delle Venezie (Izv).

Lo scorso 28 settembre era stata rinvenuta nel Comune di Sella Giudicarie la carcassa dell'orsa F36.

«Prosegue in autunno l’"estate orribile" degli orsi nel Trentino, guarda caso un’estate preelettorale. Sugli altri due animali trovati morti nelle ultime ore a Bresimo e a Borgo d’Anaunia ci regoleremo come nei casi precedenti: denuncia e richiesta che si faccia assoluta chiarezza sulle cause della morte». Lo afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali, ricordando che LEIDAA, in quanto parte offesa, è stata ammessa a partecipare alle operazioni peritali sulla carcassa di F36, l’orsa condannata a morte dal presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti e poi trovata senza vita qualche settimana dopo. “Sul territorio - continua l’onorevole - è stato instaurato e alimentato un clima di paura e di odio che propizia atti di bracconaggio. Come accadde nel 2015-6, quando tre orsi - F5, M6 e M21 - furono uccisi col veleno in Trentino, in una fase di acuta contrapposizione determinata dal caso dell’uomo ferito a Cadine nel giugno del 2015. Oggi, grazie alla campagna elettorale, la tensione ha raggiunto il culmine storico: ogni sospetto appare giustificato. Alla magistratura il compito di fare chiarezza. Certo la Provincia non può liquidare la vicenda con un comunicato di due righe».

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Il Gazzettino