I giudici "liberano" l'orsa JJ4, polemica la Provincia: «Se ora aggredirà qualcun altro noi non responsabili»

I giudici "liberano" l'orsa JJ4, polemica la Provincia: «Se ora aggredirà qualcun altro noi non responsabili»
TRENTO  -   Torna libera l'orsa JJ4, che il 22 giugno scorso aveva attaccato due uomini, padre e figlio, sul monte Peller. Il Consiglio di Stato ha sospeso...

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TRENTO  -   Torna libera l'orsa JJ4, che il 22 giugno scorso aveva attaccato due uomini, padre e figlio, sul monte Peller. Il Consiglio di Stato ha sospeso l'esecutività dell' ordinanza della Provincia di Trento che dispone la cattura dell'orsa. La sospensione è fino alla discussione collegiale cautelare, fissata per il 19 novembre prossimo. Si tratta di un decreto del presidente della 3. sezione Franco Frattini.

 

Reazioni

«Se domani mattina l'orsa JJ4 attaccherà una persona, come purtroppo è già avvenuto, la responsabilità non sarà del presidente della Provincia di Trento ma di questa decisione, presa peraltro unitariamente, del Consiglio di Stato. Se nei prossimi giorni dovesse accadere un fatto di questo tipo noi non avremo responsabilità nei confronti degli eventuali aggrediti. Si vede poche volte un provvedimento con questa urgenza ma ovviamente ne prendiamo atto. Crediamo però che non faccia gli interessi della comunità trentina».

 

Lo ha detto a  il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, commentando il pronunciamento del Consiglio di Stato sull'orsa JJ4. 

 

«E' una sentenza importantissima ed estremamente articolata e chiara, che afferma l'esigenza di una riforma totale dell'ordinanza che Maurizio Fugatti ha pervicacemente voluto e difeso ricevendo, pochi giorni fa, il sostegno del Tar di Trento». Lo scrivono in una nota le associazioni animaliste Enpa e Oipa, dopo che la Terza Sezione del Consiglio di Stato, in sede monocratica, ha emanato un decreto di sospensiva dell'ordinanza del presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, per la cattura dell'orsa JJ4, accogliendo il ricorso in appello delle associazioni. La sentenza del Consiglio di Stato «afferma il carattere indispensabile della tutela cautelare» in attesa della discussione collegiale e «sottolinea con forza il principio di 'protezione rigorosà assicurata all'orso in base alla direttiva europea Habitat, recepita nell'ordinamento interno dal Dpr n.357 del 1997». Il verdetto inoltre rileva che «il parametro normativo rispetto al quale va verificata la legittimità dell'ordinanza» è «costituito dalle condizioni che per un intervento non esistano altre soluzioni soddisfacenti e che vi sia il parere dell'Ispra». Per i giudici amministrativi, poi, «non vi era alcuna urgenza a emanare l'ordinanza essendo passati molti giorni» e dato che «la Provincia non ha tenuto affatto conto dei pareri scientifici indipendenti, basandosi solo su quelli dei propri uffici». Enpa e Oipa ritengono inoltre «importante la censura, per quanto riguarda la sorte dei cuccioli, in quanto nessun riferimento è stato fatto nell'atto della Provincia su analisi scientifiche ampie» ed anche la citazione della relazione dei carabinieri del Cites «sull'inadeguatezza del recinto del Casteller, dove al momento si trovano già tre esemplari».

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Il Gazzettino