Orsa Daniza, animalisti infuriati L'Enpa: «Si dimetta il ministro»

Orsa Daniza, animalisti infuriati L'Enpa: «Si dimetta il ministro»
TRENTO - Animalisti sul piede di guerra sul caso dell'uccisione dell'orsa Daniza, morta per un attacco di cuore durante la cattura, dopo esser stata colpita da un...

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TRENTO - Animalisti sul piede di guerra sul caso dell'uccisione dell'orsa Daniza, morta per un attacco di cuore durante la cattura, dopo esser stata colpita da un proiettile con anestetico.




Lav ed Enpa non ci stanno. E non trattengono la rabbia e lo sdegno. «Vogliamo giustizia - scrive la Lega anti vivisezione - . Vigliaccheria, incapacità, crudeltà sono le prime parole che ci vengono in mente pensando ai responsabili. Abbiamo il cuore spezzato dal dolore ma dobbiamo lottare. Vogliamo almeno giustizia e la otterremo con tutte le armi legali che avremo a disposizione, compresa la vostra voce. Siamo a Trento con i nostri esperti e responsabili per decidere le azioni legali da intraprendere».



L'Ente nazionale protezione animali vuole le dimissioni del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti: «Ciò che è accaduto all'orsa Daniza non è un incidente né un fatto casuale: è un animalicidio in pieno regola. Nei giorni e nelle settimane passata avevamo più volte chiesto di lasciare in pace l'animale, arrivando a diffidare le autorità locali: questo è il risultato della caccia alle streghe, del clima di terrore scatenato contro il povero plantigrado».



Il ministero però sostiene che l'utilizzo del narcotico era l'unica soluzione: «A rendere necessario l'utilizzo del narcotico è stato il fatto che i tentativi messi in atto nei giorni scorsi con le trappole, più sicure e che avrebbero consentito di catturare contemporaneamente anche i due piccoli, non hanno sortito effetti. L'orsa non è mai entrata nei grandi tubi con la chiusura a ghigliottina posizionati nelle zone che l'animale frequentava. Quindi si è optato per l'anestesia a distanza con un farmaco utilizzato spesso e collaudato. Esiste, però, in questo caso un margine di rischio, legato sia all'età che alle condizioni fisiche dell'animale. Sarà l'autopsia, già prevista in giornata, a rivelare cosa ha determinato la morte». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino