Gli Ordini professionali: sospendete i sanitari no vax e fuori le liste dei nomi. Oggi il verdetto nazionale

Gli Ordini professionali: sospendete i sanitari no vax e fuori le liste dei nomi. Oggi il verdetto nazionale
ASIAGO (VICENZA) L'attesa sta per finire anche qui, in provincia di Vicenza, dove le due Ulss hanno imboccato strade opposte. La 8 Berica ha sospeso ancora la settimana scorsa...

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ASIAGO (VICENZA) L'attesa sta per finire anche qui, in provincia di Vicenza, dove le due Ulss hanno imboccato strade opposte. La 8 Berica ha sospeso ancora la settimana scorsa i primi 34 sanitari non vaccinati, mentre la 7 Pedemontana ha seguito l'indicazione della Regione di congelare temporaneamente la procedura. Ma oggi la commissione nazionale Salute si riunirà per decidere una linea unitaria sull'applicazione della legge: «Siamo pronti ad attenerci alla scelta che sarà fatta dopo quest'ultimo approfondimento giuridico», annuncia il presidente Luca Zaia.


L'APPELLO

Nel giorno in cui il Veneto registra altri 407 contagi su 13.790 tamponi effettuati (tasso di positività 2,95%), con 159 ricoverati in area non critica e 21 in Terapia intensiva, arriva anche l'appello degli Ordini delle professioni sanitarie. Dai medici ai tecnici, passando per gli infermieri e i farmacisti, i veterinari e le ostetriche, le varie categorie «in modo unanime ribadiscono il loro pieno appoggio in merito all'obbligo vaccinale per tutti i sanitari» ed «esprimono preoccupazione e dissenso in merito alle dichiarazioni della Regione». I rappresentanti della sanità ricordano «come la normativa in essere avrebbe dovuto portare ai primi provvedimenti sospensivi già dalla metà del mese di maggio e che il tempo intercorso doveva essere dedicato a programmare la riorganizzazione del sistema». Due le richieste a Palazzo Balbi: da una parte «una immediata inversione di rotta, senza cedimenti a ricatti o pressioni posti in essere da una piccola minoranza di soggetti», dall'altra la presentazione dei «nominativi degli iscritti che hanno rifiutato la prevista vaccinazione, e sono quindi privi dei requisiti per esercitare la professione in situazioni che possano essere causa di contagio», in quanto «i cittadini hanno il diritto di esser messi a conoscenza se nelle strutture o negli studi professionali cui si rivolgono per esser curati possono invece correre il rischio di esser contagiati e di ammalarsi».


LA CAMPAGNA

Sollecitato anche dal capogruppo regionale dem Giacomo Possamai («I messaggi contraddittori stanno facendo danni irreparabili: Zaia dica parole nette e chiare ed applichi una legge dello Stato»), Zaia ribadisce che si tratta di uno «stop temporaneo». In attesa del verdetto, continua la campagna vaccinale, anche grazie alle 132 farmacie aderenti, che finora hanno garantito 4.716 iniezioni, di cui 1.922 a Venezia, 1.204 a Padova e 617 a Rovigo. Andrea Bellon, presidente di Federfarma Veneto, rimarca: «I farmacisti hanno recuperato anche una quota di over 60 facendo opera di convincimento: abbiamo somministrato 220 dosi ai 60-69enni (4,6%), 55 dosi ai 70-79enni e perfino 6 dosi ad altrettanti over 80».
 

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Il Gazzettino