«Divieto di dimora a chi è senza documenti e certificato medico» Il Tar boccia l'ordinanza anti-ebola

«Divieto di dimora a chi è senza documenti e certificato medico» Il Tar boccia l'ordinanza anti-ebola
PADOVA - La sezione terza del Tar di Venezia ha accolto il ricorso presentato da alcune associazioni padovane e annullato la cosiddetta "ordinanza anti-ebola", come era stata...

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PADOVA - La sezione terza del Tar di Venezia ha accolto il ricorso presentato da alcune associazioni padovane e annullato la cosiddetta "ordinanza anti-ebola", come era stata chiamata, firmata dal sindaco di Padova Massimo Bitonci lo scorso ottobre. L'ordinanza prevedeva il divieto di dimora a persone prive di documenti di identità e di regolare certificato medico.


Il Tribunale amministrativo ha anche condannato il Comune a rifondere i ricorrenti (Razzismo Stop e Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione) dell'importo del contributo unificato per il ricorso. «Non abbiamo scoperto niente di nuovo, ce l'aspettavamo perché era chiaro quanto questa ordinanza fosse fuori dal mondo - ha spiegato Luca Bertolino, Razzismo Stop - È stata un semplice mossa propagandistica. Resta il dato di fatto di quante ordinanze del sindaco si rivelino misure utili solo a fare clamore ma totalmente inefficaci, utili solo per far spendere soldi ai contribuenti per spese legali e altro».



«Da sindaco - ha replicato Bitonci - ho sempre agito, in coscienza, per il bene dei cittadini. Con ordinanze che in alcuni casi hanno fatto scuola. Attendiamo, a breve, di conoscere l'esito delle verifiche da parte dei tecnici di Comune, Arpav, Ulss e della Polizia Locale sul rispetto delle norme anti campeggio. Sono fiducioso: potrebbero contribuire in modo determinante allo smantellamento dell'unica tendopoli realizzata nel centro di una grande città per l'accoglienza di clandestini». «Anche i provvedimenti contro l'accattonaggio e l'occupazione abusiva di spazi pubblici e privati stanno dando buoni risultati: annuncio infatti che, venerdì, sarà rimpatriato un altro accattone rumeno che ha deciso di abbandonare la sua attività e ritornare a casa». Poi, rivolgendosi ai firmatari del ricorso al Tribunale Amministrativo, ha aggiunto: «Fa male l'associazione Razzismo stop a cantare vittoria, sostenendo l'inutilità delle ordinanze che, giorno dopo giorno come da programma elettorale, stiamo attuando. Mi chiedo in nome di chi agisca e da chi sia finanziata: forse dovrebbe fare outing e dichiararsi quale partito politico, visto che si configura, inequivocabilmente, come la longa manus dei movimenti di sinistra radicale della città».
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Il Gazzettino