Stop alcol in spiaggia dalle 16, i gestori dei chioschi: «Troppo penalizzante»

Un chiosco in spiaggia a Jesolo
JESOLO - «Troppo penalizzante il divieto di bere alcolici già dalle ore 16, tutta la spiaggia è stata messa sullo stesso piano». È bufera...

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JESOLO - «Troppo penalizzante il divieto di bere alcolici già dalle ore 16, tutta la spiaggia è stata messa sullo stesso piano». È bufera sull'ordinanza anti-alcol firmata dal sindaco Valerio Zoggia, in vigore da oggi con il divieto di consumo e detenzione di alcolici su tutte le piazze e le vie pubbliche dell'intero territorio comunale, arenile compreso. Il divieto scatterà dalle ore 16 di oggi, poi verrà applicato automaticamente ogni venerdì, sabato e domenica, fino alle 6 del giorno successivo. Dal 2 agosto al 30 agosto, il divieto sarà poi applicato tutti i giorni. Vietato, dunque, bere alcolici sulle strade e sulle piazze, ma anche sulla spiaggia, con sanzioni di 200 euro per gli eventuali trasgressori. Ma proprio sul divieto di bere alcolici sotto l'ombrellone o in riva al mare si stanno registrando le maggiori critiche.


LE PERPLESSITÀ«Il divieto dalle ore 16 ci sembra eccessivo spiega il presidente Lorenzo Vallese, presidente di Veneto Chioschi con questo provvedimento è stata penalizzata tutta la spiaggia, anche le zone in cui non si registrano problemi. Era auspicabile una differenziazione, oltretutto in questo modo non ci si pone più il problema degli assembramenti ai chioschi».
Perplessi per l'orario anche i gestori dei market, che dalle 16 potranno continuare a vendere alcolici solo per asporto domestico, con bottiglie e lattine rigorosamente sigillate. «Ringraziamo per la possibilità di continuare a vendere per asporto commenta Enrico Perdon, portavoce del comitato che rappresenta i minimarket siamo però perplessi sull'orario, la soluzione ideale poteva essere quella di far scattare il divieto alle 19».
Uguale la presa di posizione di Angelo Faloppa presidente Confcommercio San Donà-Jesolo, Angelo Faloppa, del delegato comunale Alberto Teso e del presidente Caid (carrettini), Mirco Zanchetto: «Siamo convinti dicono - che solo con un aumento delle forze dell'ordine e la disposizione di presidi fissi nei punti più critici (come ribadito in più occasioni) si riesca a fare fronte a questa emergenza. Riteniamo particolarmente penalizzante, oltre che negativa da un punto di vista dell'immagine, la decisione di spostare dalle 20 alle 16 l'avvio dell'ordinanza. Questo significa penalizzare fortemente le attività che si trovano lungo l'arenile. Chiediamo di rivedere gli orari, almeno per quanto riguarda la spiaggia».

FAVOREVOLI
Alberto Maschio, presidente dell'Associazione jesolana albergatori parla invece di ordinanza necessaria: «Per dare un segnale forte della città chiosa - e ribadire che qui non c'è spazio per chi vuole creare disordini e ubriacarsi, ma solo per quanti vogliano trascorrere una vacanza all'insegna del divertimento e della serenità ma in tranquilla. Parallelamente, però, chiediamo che le istituzioni lavorino, ognuno per i propri ruoli e competenze, per creare una cultura del sano divertimento tra i giovani».

L'OPPOSIZIONE
La questione è diventata anche l'ennesimo caso politico: «L'ordinanza è un passo in avanti rispetto a quella folle del 2020 ribadisce Christofer De Zotti, capogruppo di Jesolo Bene Comune - si rischia però di penalizzare l'offerta turistica e gli operatori delle zone più periferiche. Abbiamo già chiesto al sindaco di rivedere gli orari. Come possiamo pensare che un padre di famiglia il pomeriggio non possa bere uno spritz nel bicchiere di plastica, seduto al proprio ombrellone?».
Perplesso anche Alberto Carli, capogruppo della Lega: «Serviva una presa di posizione sono le sue parole ma per colpa di pochi ci rimettono tutti, manca poi la cultura della legalità e la certezza della pena per chi compie certe azioni».

Il sindaco Valerio Zoggia, che questa sera sarà in piazza Mazzini, ha ribadito che il provvedimento è opportuno visti gli ultimi episodi: «Se la situazione migliorerà ha annunciato valuteremo di posticipare il divieto di qualche ora».
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Il Gazzettino