Oralplant assume solo in Svizzera, l'ad: «Dall'estero snobbano l'Italia»

La sede Oralplant in Svizzera
CORDENONS - Sei di Cordenons? No grazie, si assume solo in Svizzera. Dell'azienda Oralplant si era già parlato due anni fa, così come della delocalizzazione...

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CORDENONS - Sei di Cordenons? No grazie, si assume solo in Svizzera. Dell'azienda Oralplant si era già parlato due anni fa, così come della delocalizzazione parziale che aveva scelto il suo fondatore, il presidente e ad Sergio Moro. La ditta specializzata nell'innovazione tecnologica in campo odontoiatrico, con sede in via Amman, aveva infatti scelto il Canton Ticino (Svizzera italiana) e Mendrisio per spostare direzione e marchio. E oggi il quadro si è aggravato ulteriormente.


A raccontarlo è proprio Moro, con una promessa e un aneddoto: «Non lascerò Cordenons ma solo perché sono folpo e parlo in folpo. Qui ci sono le mie radici e la mia identità, ecco perché non me ne vado del tutto. Ma siamo bravi a restare, ho detto tutto». Poi l'aneddoto: «Di recente l'azienda è entrata in contatto con possibili clienti provenienti da  Russia e Turchia, ma entrambi hanno rifiutato l'Italia e Cordenons. Volevano dialogare solo con il marchio svizzero e la componente ticinese dell'azienda. Ecco come e dove siamo finiti».

Un quadro che fotografa l'appeal di un'Italia in caduta. E qui si arriva al cuore dell'annuncio, che non lascia spazio a ulteriori e complesse interpretazioni: «Assumere a Cordenons? Sarebbe come sposarsi e metterci poi 7 anni per divorziare. Non conviene più e noto anche molte carenze nei giovani del posto. Non c'è la corsa al lavoro che tanti descrivono. Volevamo ampliare il capannone cordenonese, ma non c'è stata la possibilità a causa di una burocrazia troppo lenta e complessa. Ora se possiamo assumiamo nella divisione svizzera dell'azienda. Anzi, a Cordenons i numeri potranno diminuire, perché spesso quelli bravi se ne vanno dove conviene di più». Un'ultima nota di colore che però dà il senso del contesto: la Oralplant ha cambiato il suo marchio e affiancata al nome c'è la croce greca che domina la bandiera della Confederazione svizzera.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino