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UDINE - «La violenza si risolve con l'educazione, non con la colpevolizzazione della vittima». E ancora: «Educare contro la violenza di genere non significa istruire le vittime su come difendersi, ma insegnare all'aggressore a non aggredire». Queste scritte, sui cartelli appesi al convitto, sono comparse ieri a Cividale, dove gli studenti e le studentesse hanno voluto protestare a gran voce contro gli opuscoli patrocinati dal Comune e finanziati dalla Regione, che l'amministrazione ha distribuito fra i ragazzi delle medie e superiori. E, come ha spiegato l'assessore Catia Brinis, il libretto era già stato distribuito in passato, «anche in altri comuni». Nel testo, curato dalla società Irss di Udine, fra i consigli anti-stupro, quello di non lanciare «sorrisi ironici o provocatori a sconosciuti» in discoteca, non uscire da sole di notte e non abbigliarsi in modo succinto.
LE CRITICHE
Indicazioni che hanno portato il Friuli all'onore delle cronache nazionali, scatenando una valanga di critiche, da sinistra a destra. Il deputato di FdI Walter Rizzetto è lapidario: «Penso che ognuno debba vestirsi come vuole senza correre alcun rischio». La presidente della commissione pari opportunità della Regione, Dusy Marcolin si è subito «dissociata» dall'opuscolo: «Chiederemo che il testo sia rivisto. Non possiamo che essere a fianco dei ragazzi e delle ragazze che denunciano questo fatto. Il sindaco si è resa disponibile a fare un tavolo. Noi saremo seduti ovviamente dalla parte di chi non accetta questo tipo di comunicazione».
Anche secondo il vicepresidente di Anp Luca Gervasutti il tema è «importante ma anche delicato e va trattato con una particolare sensibilità.
IL SINDACO
Bernardi, finita nell'occhio del ciclone, promette una revisione del testo. «Finalmente questo libricino è stato letto. È stato pubblicato anche in passato ma credo che nessuno lo avesse letto. Se i ragazzi ritengono che ci siano dei passaggi da rivedere o che ci sia un opuscolo che possa essere più attinente alle loro esigenze, siamo disponibili a incontrare gli studenti per poterne poi ricavare una cosa positiva. Trovo infatti positivo che finalmente, da parte dei ragazzi, ci sia una presa di coscienza. Magari ci possono suggerire di scrivere determinate altre cose o sono più interessati ad altri argomenti». La commissione pari opportunità chiede di rivedere il testo. «Se la Commissione lo vuole rivedere, l'opuscolo è a sua disposizione. Ormai è uscito. Il prossimo anno vedremo cosa fare».
Il Gazzettino