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PORDENONE - La Guardia di Finanza di Pordenone ha indagato un noto esperto d'arte locale - Giovanni Granzotto - per un'evasione fiscale di quasi due milioni di euro e per condotte anti-riciclaggio. È stata accertata la vendita «a nero» di opere d'arte in Italia e all'estero, ed è stato disposto dal Gip del Tribunale un sequestro preventivo per un milione di euro. L'uomo indagato, a fronte di una situazione reddituale al limite dell'indigenza (dichiarava mediamente 5/9.000 euro lordi all'anno) palesava elevate disponibilità patrimoniali e un alto tenore di vita essendo, tra l'altro, proprietario di immobili nelle province di Pordenone e Udine e nella città di Venezia.
Il professionista, per evitare di lasciare traccia delle transazioni commerciali nei rapporti bancari, proponeva diversi metodi di pagamento ai propri clienti: dai «classici» contanti al rilascio di assegni «in bianco» che poi lui stesso utilizzava per effettuare acquisti privati mediante l'indicazione del beneficiario di turno, o, ancora, a bonifici disposti su conti privati «extra-aziendali», solitamente intestati a propri dipendenti e parenti compiacenti, i quali provvedevano a «monetizzare» l'importo bonificato e a versarlo al titolare.
Il Gazzettino