Anziano positivo: gli operatori si isolano con gli ospiti della casa di riposo

Casa Amica a Fregona
FREGONA A Fregona primo caso di coronavirus tra gli ospiti di Casa Amica, struttura della fondazione Maria Rossi, e il personale, dalle infermiere alle cuoche, oltre al direttore...

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FREGONA A Fregona primo caso di coronavirus tra gli ospiti di Casa Amica, struttura della fondazione Maria Rossi, e il personale, dalle infermiere alle cuoche, oltre al direttore Bernardo Franco, si auto-isolano con tutti gli ospiti. Un isolamento che però non taglia i ponti con l’esterno, perché ogni giorno, anche tramite la pagina Facebook, la fondazione aggiorna tutti sulla situazione che si registra in Casa Amica. Un ponte aperto anche con i famigliari degli anziani e con la comunità che ora, da fuori, plaudono all’impegno di questi operatori che da venerdì vivono nella struttura di via Alighieri lontani dalle proprie famiglie. Sabato pomeriggio, con un video-messaggio su Facebook, il direttore ha comunicato il primo caso di positività di un ospite, ora ricoverato all’ospedale di Vittorio Veneto.

LA COMUNICAZIONE
Una comunicazione in linea con la decisione di informare sempre tutti, quotidianamente su condizione clinica e attività svolte, questo da quando l’accesso a “Casa Amica” di persone esterne non è più consentito. «Venerdì sera abbiamo mandato al pronto soccorso un nostro ospite con una febbre alta e purtroppo sabato mattina il tampone ha annunciato la sua positività al Covid-19 – ripercorre Franco - Ho contattato subito la task force dell’Usl 2 e attivato le procedure per effettuare i tamponi a personale e e nel frattempo ho deciso di chiudere la struttura. Ho chiesto la disponibilità al personale in turno sabato di restare a Casa Amica a prestare servizio fino a quando verranno effettuati e refertati i tamponi, per evitare che ci sia un avvicendamento durante i turni ordinari e il contagio possa diffondersi anche alle famiglie degli operatori. Un atteggiamento responsabile, ma preciso anche che questa scelta è stata accolta in maniera libera da ogni singolo dipendente che ringrazio». Dentro alla struttura 24 persone: oltre al direttore, 2 infermiere, 14 oss, 3 addetti alle pulizie, 3 cuoche e un amministrativo. «Stiamo tutti bene, il clima è sereno. Un ospite è in isolamento perché ha dei sintomi, sta bene ed è in attesa del tampone – raccontano da Casa Amica le infermiere Alyssa e Sara e le coordinatrici del nucleo Sole e Luna - Abbiamo deciso di adottare per gli ospiti la distanza di sicurezza a pranzo, a cena e anche durante la notte. Ringraziamo la pizzeria Europa per le pizze e la gelateria Caspian e il collega Mauro per il gelato, e per i messaggi che ci danno energia». Oggi verrà ultimata la sanificazione. «Mi auguro – conclude il direttore - che i tamponi vengano effettuati quanto prima, per permettere a noi che siamo all’interno della struttura di rientrare nelle nostre case». 
IL BILANCIO

A Crocetta zero casi di positività a Villa Belvedere tra ospiti e personale in servizio. A tre settimane esatte dalla scoperta dell’unica positività di uno dei tre medici esterni – che ieri, dopo aver effettuato a casa la quarantena ed essere guarito, ha ripreso la sua attività - la residenza per anziani può tracciare un primo positivo bilancio. Le scelte operate a fine febbraio, che avevano anticipato le ordinanze restrittive di Governo e Regione, all’inizio avevano raccolto qualche critica. Spiega il presidente Marco Tappari: «Abbiamo subito diramato il divieto assoluto di accesso e bloccato le visite per tutti gli esterni, familiari compresi. La misura, allora impopolare, è stato il primo passo per evitare possibili contagi. Abbiamo provveduto per nostro conto, senza aspettare aiuti esterni, ad approvvigionarci e a fare ampia scorta di tutti i materiali necessari. Questo ha permesso di garantire la totale sicurezza di ospiti e operatori fin dai primi giorni di marzo». A metà marzo la notizia della positività di un medico collaboratore esterno ha fatto sì che, di concerto con l’Usl 2, sia stato attivato il protocollo di sicurezza, che ha portato a sottoporre a tampone 118 persone. Risultate tutte negative. «Di seguito abbiamo allestito un “nucleo di isolamento. Abbiamo ecceduto in zelo e questo ha pagato». Anche nella Rsa di Pederobba dove ci sono 60 anziani nessun contagio. «Forse ho fatto bene a vietare ai familiari le visite già da fine febbraio» - afferma Elzo Severin medico di base. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino