Al lavoro sulla linea elettrica: operaio 22enne cade e batte la testa, grave

foto di repertorio
LIVINALLONGO - È caduto nel cantiere per il ripristino della linea elettrica a Larzonei e ha perso conoscenza. Paura ieri pomeriggio verso le 15.30 per un operaio albanese...

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LIVINALLONGO - È caduto nel cantiere per il ripristino della linea elettrica a Larzonei e ha perso conoscenza. Paura ieri pomeriggio verso le 15.30 per un operaio albanese della ditta Ceb Impianti Srl di Gubbio (Perugia), ditta subappaltatrice che sta eseguendo i lavori per E-distribuzione. L'operaio è stato portato all'ospedale di Belluno dall'elicottero di Pieve di Cadore: non è in pericolo di vita, ma è stato trattenuto in osservazione.

La caduta è avvenuta da pochi metri, ma l'operaio, finito nella scarpata, ha battuto violentemente la testa. L'uomo, Xhuljan Perlleshi, 22enne albanese residente a Trevi (Perugia) avrebbe perso l'equilibrio per cause ancora in corso di accertamento da parte dei carabinieri della stazione di Arabba, intervenuti per i rilievi e i tecnici dello Spisal. La ditta Ceb sta effettuando i lavori di ripristino della linea elettrica di media tensione nella zona boschiva di Larzonei, frazione duramente colpita dal maltempo del 29 ottobre scorso. Dopo l'infortunio i colleghi hanno prontamente chiamato il 118, che ha inviato sul posto l'elicottero. Il ferito nel frattempo ha ripreso conoscenza: è stato elitrasportato all'ospedale San Martino di Belluno con un codice di media gravità. Qui è stato affidato ai medici del pronto soccorso, dove sono stati effettuati tutti gli accertamenti del caso e è stato trattenuto in osservazione. Non sarebbe in pericolo di vita.

È il secondo infortunio sul lavoro nel comune di Livinallongo, nella ricostruzione, dopo il disastro. Il 31 ottobre, un operaio di Veneto Strade rimase ferito a Pieve, dove erano in corso lavori di sgombero da tronchi. Subito informato dell'accaduto ieri il sindaco, Leandro Grones. «L'importante è che non sia nulla di grave», ha detto il primo cittadino, che ha fatto gli auguri di pronta guarigione all'operaio. «Se penso - ha proseguito Grones - a tutte le persone che sono salite sui tetti e che hanno tagliato piante e questo è il secondo incidente in un mese, dico che siamo stati fortunati. Lavorare in emergenza non è mai come lavorare in ordinarietà: con centinaia di persone sui tetti, basta una minima distrazione».

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Il Gazzettino