Omicidio a Riese. Vanessa e l'aggressione al supermercato. Bujar le aveva detto: «Ti ammazzo». Il procuratore: «La valutazione fatta era di non urgenza»

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RIESE PIO X (TREVISO) - Omicidio di Riese, ci sono stati elementi che avrebbero potuto far capire il livello di pericolosità di Bujar Fandaj? Poteva, in sostanza, essere fatto qualcosa di più che avrebbe potuto salvare la vita a Vanessa Ballan? Sono domande che angosciano le coscienze ma da parte del procuratore capo di Treviso, Marco Martani, arrivano parole chiare: «C'erano elementi forse per un pericolo di attività persecutoria e molesta, ma non per un divieto di avvicinamento».

«Dopo una perquisizione eseguita nella sua abitazione dopo la querela, da parte di Fandaj non c'erano più stati episodi di molestie, di avvicinamenti o minacce», ha aggiunto il procuratore.

La valutazione fatta era di non urgenza, cosa purtroppo che si è rivelata infondata

 

La denuncia di Vanessa a ottobre 2023

La relazione tra i due, ha riferito il magistrato, era nata nel 2022 «ma era stata troncata dalla donna a giugno - ha precisato -. La donna aveva tentato di nascondere le minacce al suo compagno, che però se n'è accorto, e l'ha aiutata e sostenuta nel presentare denuncia, il 26 ottobre scorso».  «Le denunce da "codice rosso" - ha spiegato Martani - vengono trattate dal magistrato di turno, che poi passa il fascicolo al magistrato del gruppo fasce deboli. In quel caso, nel giro di un giorno era stata fatta la perquisizione e passato il fascicolo al magistrato competente, il quale non aveva ritenuto ci fossero gli elementi per la richiesta di una misura cautelare, ma aveva deciso di approfondire le indagini chiedendo i tabulati del telefono. Quindi la valutazione fatta - ha concluso - era di non urgenza, cosa purtroppo che si è rivelata infondata». 

L'episodio al supermercato: «Ti ammazzo»

Bujar, racconta ancora il procuratore, era andato nel supermercato dove lavorava Vanessa e l'aveva aggredita spingendola e dicendole che l'avrebbe ammazzata. Questo episodio, confermato da un testimone, è un campanello d'allarme che tuttavia non ha portato a misure restrittive maggiori per tutelare la giovane, oggi vittima di femminicidio.

 

 

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Il Gazzettino