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TREVISO - Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, «Ciò che è accaduto è inaccettabile ed è purtroppo un gran brutto segnale che fa temere si tratti della punta di un iceberg. Un segnale di grave malessere al quale i nostri territori non sono abituati e che è sempre più diffuso. Una situazione che si affronta solo con soluzioni improntate alla chiarezza, alla prevenzione, alla repressione dei reati, e alla loro punizione, che deve essere esemplare e scontata fino alla fine». È questo il commento di Zaia, al grave fatto di sangue accaduto la notte scorsa a Treviso.
«Un scontro tra bande con un morto e vari feriti - aggiunge il governatore - è la cartina tornasole di una situazione che richiede di rafforzare il presidio del territorio da parte delle Forze dell'Ordine in chiave di prevenzione e repressione e un impegno forte del nuovo Parlamento che si insedia».
Per Zaia, «occorrono leggi degne di questo nome per la punizione e repressione dei reati, garantendo anche la certezza della pena, perché l'Italia è diventata una sorta di Paese del bengodi, dove chi vuole delinquere sa per primo che, per andare in galera, occorre mettersi d'impegno, con molte, troppe possibilità di farla franca o di pagare molto meno del dovuto in relazione al crimine commesso».
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