«Mio figlio non è un assassino» la madre crede allo scherzo finito male

SELVAZZANO - «Mio figlio non è un assassino. È stato un incidente». La moglie di Enrico Boggian, mamma del sedicenne che venerdì, poco dopo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SELVAZZANO - «Mio figlio non è un assassino. È stato un incidente». La moglie di Enrico Boggian, mamma del sedicenne che venerdì, poco dopo l'ora di pranzo, ha sparato al padre nella loro villetta di Selvazzano Dentro, l'ha ripetuto più volte agli inquirenti (FOTO). La donna non si rassegna al fatto che suo figlio possa essere un parricida a sangue freddo. Vuole credere fino in fondo alla versione raccontata dall'adolescente ai carabinieri venti ore dopo che il fucile ha fatto fuoco: la morte del padre sarebbe stata una drammatica fatalità, uno scherzo finito in tragedia (VIDEO). 


Eppure qualcosa non quadra agli inquirenti, tanto che il ragazzino, assistito dall'avvocato Ernesto De Toni, è stato indagato per omicidio volontario e ora il gip del Tribunale dei minori di Venezia, Valeria Zanca, non ha confermato il fermo del ragazzo emesso a fronte dell'ipotesi di pericolo di fuga, ma ha contestualmente firmato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere vista la gravità del fatto. Il giovane al momento non è dietro le sbarre di una cella, ma da tre giorni si trova in una stanza del centro di prima accoglienza del carcere minorile di Treviso. Una soluzione meno dura, in cui il sedicenne può guardare la tv, senza guardie in divisa, e dove viene tenuto sotto controllo da una équipe di psicologi che è addestrata a prevenire eventuali gesti sconsiderati dettati dalla disperazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino