Greta, 22 anni, trova la mamma morta in casa e il papà assassino le va incontro: le urla choc della ragazza

SAN STINO DI LIVENZA - Il caso ha voluto che fosse la figlia minore della coppia a scoprire il corpo senza vita di Cinzia Luison, 60 anni, riversa sul pavimento del salotto in un...

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SAN STINO DI LIVENZA - Il caso ha voluto che fosse la figlia minore della coppia a scoprire il corpo senza vita di Cinzia Luison, 60 anni, riversa sul pavimento del salotto in un lago di sangue. Greta, 22 anni, residente assieme ai genitori, ieri era rientrata in casa attorno alle 14, del tutto ignara di cosa era accaduto pochi istanti prima, e si è trovata l'orrore davanti agli occhi: la madre morta e il padre che le stava venendo incontro dalla cucina.


In preda al terrore e allo sgomento, la ragazza è fuggita sulla scale chiedendo aiuto ed è stato il vicino di appartamento, Michele Zuin a prestarle soccorso, ospitandola a casa sua. «Era sconvolta - ha raccontato nel pomeriggio l'uomo, che risiede nello stesso pianerottolo della famiglia Pitteri dalla fine degli anni Novanta e ieri era visibilmente provato dall'accaduto - Ho aperto la porta lasciata accostata e ho visto il corpo di Cinzia per terra...»

I CARABINIERI
I carabinieri sono arrivati quasi subito, chiamati poco prima dallo stesso Giuseppe Pitteri, detto Walter, 65 anni, il quale aveva telefonato al 112 comunicando di aver ucciso la moglie. L'uomo, in visibile stato confusionale, è stato scortato in caserma dove, in serata, è stato raggiunto dal sostituto procuratore che coordina le indagini, Carmelo Barbaro, intenzionato a farsi raccontare la sua versione dei fatti.
La zona è stata transennata per tenere a distanza giornalisti e curiosi e per tutto il pomeriggio l'appartamento al primo piano del civico numero 1 di via del Donatore, in pieno centro di San Stino di Livenza, è stato oggetto dei rilievi e dei minuziosi accertamenti dei carabinieri, che hanno acquisito tutti gli elementi utili alla ricostruzione della dinamica dell'omicidio. L'esame esterno sul corpo della vittima è stato eseguito dal medico legale Antonello Cirnelli, al quale sarà delegata nei prossimi giorni l'autopsia.

VIOLENZA INAUDITA
L'aggressione subìta dalla donna è avvenuta con «violenza inaudita», hanno spiegato in serata gli inquirenti sulla base dei primi accertamenti medico legali: la testa della vittima è stata completamente sfasciata con colpi sferrati nella parte frontale, posteriore e superiore; i denti erano rotti, la mandibola fratturata. Una situazione che viene ritenuta poco compatibile con una iniziale versione, secondo la quale la donna sarebbe stata colpita con una bottiglia due-tre volte. Il tipo e la gravità delle lesioni riscontrate fa pensare ad un numero di colpi ben più numeroso, sferrati probabilmente con uno o più oggetti contundenti di altro tipo. Per averne la certezza bisognerà però attendere l'esito dell'autopsia ed in particolare della Tac alla testa che verrà quasi certamente eseguita.


L'esame autoptico servirà anche per verificare la presenza di eventuali ferite o segni che possano testimoniare un tentativo di difesa da parte della donna, anche se è più probabile che l'aggressione sia avvenuta di sorpresa, senza lasciarle alcuna possibilità di reazione. Nessuno dei vicini ha infatti sentito alcun rumore o grida proveniente dall'appartamento.


L'accusa provvisoria formulata nei confronti di Pitteri è di omicidio volontario: l'uomo sarà prossimamente trasferito in carcere in attesa dell'interrogatorio di convalida dell'arresto.



 

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Il Gazzettino