Massacro in villa, ordinata la perizia psichiatrica per l'accusata di omicidio: dirà se potrà andare a processo

Massacro di San Martino di Lupari. Diletta Miatello, accusata di omicidio e tentato omicidio
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SAN MARTINO DI LUPARI - Proseguono le indagini sul massacro della villa di San Martino di Lupari. Il pubblico ministero Marco Brusegan, titolare delle indagini, ha affidato l'incarico di effettuare una perizia psichiatrica sull'indagata Diletta Miatello al medico legale Rossella Snenghi e alla psichiatra Anna Palleschi. Le due esperte acquisiranno prima le cartelle cliniche dell'ex vigilessa in cura al Csm di Cittadella (centro di salute mentale) e poi andranno a visitarla.

L'obiettivo è capire se la 51enne, accusata di omicidio e tentato omicidio volontari, aggravati dal legame di parentela, sia in grado di intendere e di volere e quindi di poter essere processata. Attualmente reclusa nel carcere di Montorio Veronese, Diletta si trova in cella di isolamento ed è sorvegliata a vista. Il suo avvocato, la legale Elisabetta Costa del foro di Padova, l'ha descritta come una donna profondamente provata. Nei prossimi giorni anche la difesa nominerà un perito di parte, per appurare se l'ex agente della municipale può sostenere un dibattimento o invece essere dichiarata incapace di intendere e di volere. Intanto continuano a migliorare le condizione di Giorgio Miatello di 89 anni, adesso ricoverato in clinica Medica 5 all'ospedale di Padova. L'anziano dallo scorso 30 dicembre respira autonomamente e nei prossimi giorni potrebbe essere sentito dagli inquirenti. La sua testimonianza sarà chiave per il proseguo delle indagini.

L'altra figlia della coppia, Chiara, dopo avere trovato riversi a terra in un lago di sangue la mamma morta e il papà in gravissime condizioni, ha chiamato il 112. All'operatore della centrale operativa dei carabinieri ha detto «Ho trovato i miei genitori riversi per terra in una pozza di sangue, credo che mia sorella li abbia uccisi».


E il movente? Secondo la colf italiana dei coniugi Miatello è il denaro. «Il signor Giorgio aveva difficoltà a camminare a causa di un infortunio in casa e non è riuscito a prelevare denaro contante. Lo avrebbe dovuto portare l'altra figlia, Chiara. Quando Diletta ha capito che i genitori non potevano darle i soldi ha perso la testa» aveva dichiarato. Per gli inquirenti Diletta ha ucciso la madre, Maria Angela Sarto di 84 anni, spaccandole un vaso sulla testa e ferendola con i cocci di ceramica. Poi, prima di fuggire al volante della sua Fiat Panda rossa, si sarebbe lavata e cambiata gli abiti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino