Omicidio di Aurelia, il compagno killer fa ritrovare il secondo telefonino

Aurelia Laurenti
ROVEREDO - La famiglia Laurenti si prepara a dare l'addio ad Aurelia, la mamma di Roveredo uccisa a 32 anni dal compagno Giuseppe Mario Forciniti (33), in carcere per omicidio...

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ROVEREDO - La famiglia Laurenti si prepara a dare l'addio ad Aurelia, la mamma di Roveredo uccisa a 32 anni dal compagno Giuseppe Mario Forciniti (33), in carcere per omicidio volontario aggravato. Il sostituto procuratore Federico Facchin ha ieri ha firmato il nullaosta per il funerale. L'esame autoptico eseguito martedì pomeriggio è stato esauriente. Sarà adesso il medico legale Michela Frustaci a fornire alla Procura indicazioni sulla dinamica della violenta aggressione subita dalla donna: 19 coltellate al collo e al volto, di cui soltanto cinque superficiali. Il magistrato ha soltanto chiesto che la vittima per il momento non venga cremata, una prudenza dettata dalla delicata fase delle indagini, ancora concentrate nella ricostruzione di un'aggressione che non trova riscontri nel racconto fornito da Forciniti nell'immediatezza dell'arresto.

LA FAMIGLIA L'unico pensiero dei genitori di Aurelia sono i nipotini. Ed è nel loro rispetto che si sono mossi in questi giorni, tenendo un profilo molto basso per non creare tensioni mediatiche. «Questo - spiega l'avvocato Morena Cristofori - non significa che non avevano nulla da dire, ma che l'hanno detto nelle sedi opportune». Sono state un duro colpo le parole della madre di Forciniti, che nell'uomo che ha massacrato Aurelia non ha riconosciuto il figlio e ne ha confermato la linea difensiva: «Ero vessato». «Per rispetto dei minori - replica l'avvocato Cristofori - i genitori di Aurelia hanno aperto le porte ai nonni paterni e non accettano che possano essere state dette parole ingiuste nei confronti della figlia. E non lo accetto nemmeno io che l'ho vista massacrata, non lo accetto nè come avvocato nè come donna».

GLI ACCERTAMENTI Alla luce di quanto evidenziato dall'autopsia non è escluso che la Procura contesti ulteriori aggravanti all'infermiere di Roveredo in Piano. Attraverso l'attività di indagine della Squadra Mobile si stanno ricostruendo le ultime ore di vita di Aurelia e il rapporto della coppia. Molte indicazioni sono state fornite dai testimoni sentiti in Questura, molto ancora gli inquirenti si aspettano dalle perquisizioni informatiche di cellulari, tablet e computer. La perizia comincerà oggi con la copia forense dei vari strumenti informatici. Il pm Facchin si è affidato al consulente informatico Mauro Carnevali di Mestre. La difesa ha nominato gli esperti informatici Marco Marangoni e Dennis Trevisan della provincia di Verona.

NUOVO SOPRALLUOGO Ieri gli investigatori sono tornati nella villetta di via Martin Luther King, a Roveredo. «La difesa - ha affermato l'avvocato Ernesto De Toni - sta collaborando per l'acquisizione di tutti gli elementi utili a circostanziare il fatto e capire come un uomo buono e disponibile come Giuseppe abbia commesso questo terribile delitto». Forciniti ha fornito indicazioni per recuperare un telefonino - un secondo iPhone che era nella disponibilità della vittima e che non era stato individuato durante la prima perquisizione - e un computer che aveva lui stesso regalato alla compagna. Da esaminare ci saranno anche un tablet e il cellulare dell'infermiere. L'attenzione della Procura è massima. Non sarà trascurato alcun dettaglio per garantire giustizia ad Aurelia Laurenti. A Forciniti, in virtù della riforma dell'aprile 2019, è precluso un processo con rito abbreviato e relativo sconto di pena. A giudicarlo sarà la Corte d'assise di Udine, a cui la Procura intende fornire tutti gli elementi necessari per poter valutare un caso che potrebbe comportare la pena dell'ergastolo.

IL FUNERALE La data del funerale non è stata ancora fissata. La famiglia sta raccogliendo l'affetto e la solidarietà delle comunità di Roveredo e San Quirino, paese dove la vittima è cresciuta e abitano i genitori. Tutti vorrebbero stringerli in un enorme abbraccio il giorno dell'addio, ma a causa della pandemia gli accessi in chiesa dovranno essere limitati. 

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Il Gazzettino