Anziana trovata morta in casa, la figlia: «Mi hanno detto che l’hanno uccisa con lo stesso coltello usato per il pasticcio»

Anziana trovata morta in casa, la figlia: «Mi hanno detto che l’hanno uccisa con lo stesso coltello usato per il pasticcio»
CASARSA - Ha scosso anche la comunità di Casarsa la notizia dell’omicidio avvenuto ieri a Mereto di Tomba. A San Giovanni risiede Gianna Cisilino, una delle figlie...

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CASARSA - Ha scosso anche la comunità di Casarsa la notizia dell’omicidio avvenuto ieri a Mereto di Tomba. A San Giovanni risiede Gianna Cisilino, una delle figlie della vittima, Benita Gasparini, 89 anni. «A mia moglie sono cadute dalle mani le forbici da lavoro, quando ha saputo, da una telefonata della sorella Roberta, della morte violenta di sua mamma». A testimoniare il momento di choc è Davide Cozzarini, marito di Gianna da oltre 40 anni. I due gestiscono un’azienda agricola in via Monte Grappa 15, occupandosi di vari tipi di coltivazioni. «Stavamo lavorando insieme – spiega Cozzarini – quando, intorno alle 11, abbiamo saputo della tragedia. Siamo subito partiti per Pantianicco, dove i carabinieri erano già al lavoro». Cozzarini ieri pomeriggio era a casa, in attesa del rientro della moglie, rimasta a Pantianicco per seguire i rilievi, tra l’angoscia e il pensiero di non aver mai potuto salutare la madre. Una signora che «era anziana, certo – precisa il genero –, ma stava bene e si arrangiava a fare tante cose».


Incredulo lo stesso Cozzarini: «Alle 9 di ieri, mia cognata Roberta era da mia suocera, hanno tagliato il pasticcio insieme e preparato il pranzo. Alle 10, quando un altro dei suoi figli era passato a casa sua a trovarla, era già per terra senza vita e insanguinata. Una scena allucinante, da non credere. Pensiamo che queste cose possano succedere solo in posti molto lontani da noi, ma purtroppo non è così». È la stessa Gianna, più tardi, a parlare di cassetti e armadi a soqquadro in salotto. E aggiunge: «Mi hanno detto che l’hanno uccisa con lo stesso coltello usato per il pasticcio». «Qualcuno potrebbe essersi intrufolato in casa – immagina Cozzarini – I malintenzionati potrebbero essere andati a colpo di sicuro, capendo che lì vi abitava un’anziana pensionata. In realtà lei non teneva soldi in casa, e nel fare la spesa veniva aiutata da uno dei suoi figli».
«Tra familiari – precisa il genero della vittima – andiamo tutti d’accordo. Mia suocera era anche in buoni rapporti con il vicinato, tanto che tutti si sono interessati subito alla situazione, dispiaciuti. Non sappiamo proprio chi possa essere stato a fare un gesto del genere, ma sicuramente qualcuno che aveva capito le abitudini di Benita». Cozzarini frequenta la famiglia Cisilino da mezzo secolo. Spiega che la vittima aveva cresciuto sei figli (di cui una scomparsa prematuramente a causa di un incidente) e che Benita e il marito Noè, morto quasi vent’anni fa, «non erano negli allori, si sono sempre dati da fare». Lavoravano nei campi e nelle stalle, oltre a seguire la famiglia numerosa. Benita aveva un carattere «tenace ma posato».

 

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Il Gazzettino