Omicidio Nadia Orlando: Regione Fvg pronta a costituirsi parte civile

Francesco Mazzega e Nadia Orlando
TRIESTE  - La Regione Friuli Venezia Giulia sta valutando, attraverso gli uffici competenti, la possibilità di costituirsi parte civile nel processo a carico di...

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TRIESTE  - La Regione Friuli Venezia Giulia sta valutando, attraverso gli uffici competenti, la possibilità di costituirsi parte civile nel processo a carico di Francesco Mazzega, reo confesso di aver ucciso il 31 luglio dell’anno scorso la 21enne Nadia Orlando. Il 37enne di Muzzana del Turgnano (Udine) si trova ai domiciliari, a casa dei genitori: la prima sezione penale della Cassazione ha respinto nei giorni scorsi il ricorso della Procura di Udine contro la decisione del tribunale del riesame di Trieste, del 29 agosto scorso, di sostituire la custodia cautelare in carcere con i domiciliari e braccialetto elettronico.


Il primo agosto, Mazzega si era presentato al comando della Polizia stradale di Palmanova dopo aver girato tutta la notte con il cadavere della fidanzata in auto al suo fianco. La volontà della Regione è emersa nel corso dell'odierna seduta del Consiglio regionale con la risposta dell'assessore Loredana Panariti ad una specifica interrogazione sul tema della consigliera del Movimento 5 stelle Ilaria Dal Zovo. In particolare, è stato ricordato come questa scelta che la Regione potrebbe intraprendere, «rappresenterebbe un'azione molto importante a livello valoriale, rafforzando e testimoniando l'impegno a costruire una società più equilibrata e più uguale». 

«Dopo tanto silenzio, finalmente abbiamo una pseudo posizione da parte della giunta regionale sulla possibilità di costituirsi parte civile al processo per l’omicidio di Nadia Orlando – commenta Dal Zovo - sono servite 17 mila firme di cittadini della nostra regione, una mozione depositata dalle opposizioni e la nostra interrogazione». Più scettica la leghista Barbara Zilli: «Tante belle parole ma si continua a tergiversare, la nostra comunità, di fronte ad una tragedia di questa misura ha bisogno di certezze, ma l’esecutivo continua a dribblare la questione con una superficialità inspiegabile». 


 Una petizione di 17mila firme era stata consegnata al presidente del Consiglio regionale Franco Iacop il 20 novembre 2017 dagli amici e genitori di Nadia: alla Regione si chiedeva di attivarsi a difesa dei valori fondanti della società civile e a tutela dei principi sanciti dalle leggi in materia di contrasto alla violenza di genere e di promuovere fattivamente la cultura dell'inviolabilità della persona costituendosi parte civile nel procedimento penale a carico dell'assassino.

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Il Gazzettino