La famiglia di Mattia: «Tragedia impensabile, lui era innamoratissimo»

Mattia Caruso
ALBIGNASEGO - «Mai e poi mai avremmo creduto che potesse essere stata lei a uccidere il nostro Mattia». Sono le parole con cui Melinda Caruso, la sorella maggiore del...

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ALBIGNASEGO - «Mai e poi mai avremmo creduto che potesse essere stata lei a uccidere il nostro Mattia». Sono le parole con cui Melinda Caruso, la sorella maggiore del trentenne assassinato domenica sera, ha reagito ieri mattina apprendendo la notizia del fermo scattato nei confronti della ragazza.


Una donna che i Caruso conoscevano pochissimo, nonostante frequentasse Mattia da parecchi mesi. Che mai hanno fatto mistero di non apprezzare particolarmente come compagna di vita per quello che per tutti loro era ancora il piccolo di casa nonostante i 31 anni da compiere l'11 di questo mese. Una giovane che fin dalle prime ore dopo l'omicidio avevano sospettato che non stesse dicendo tutta la verità, ma che mai al mondo avrebbero creduto capace di impugnare un coltello e conficcarlo nel costato del suo fidanzato.

LO STRAZIO
All'indomani della morte di Caruso, i familiari avevano supplicato che venisse fatta emergere la verità. «Ha fornito un racconto piuttosto confuso, con dei dettagli difficili da credere aveva spiegato Melinda a proposito della prima versione dei fatti fornita agli inquirenti da Valentina Non penso proprio che Mattia sarebbe salito in auto e si sarebbe messo a guidare senza dire di essere stato accoltellato. E poi lei ha riferito di averlo visto appartarsi in un angolo scuro del parcheggio del locale insieme a un uomo di colore e incappucciato, specificando però che non aveva idea di chi fosse. Ma non si era nemmeno allarmata quando, sempre a suo dire, Mattia era salito di corsa in auto ingranando la marcia. Chiaramente è una ricostruzione con molte zone d'ombra».
Sospetti dunque sì, ma riguardanti il fatto che Valentina potesse sapere qualcosa in più rispetto a quanto detto. Che sapesse ad esempio chi era l'incappucciato misterioso. Mai invece i Caruso hanno sospettato che lei potesse essere l'assassina. «Siamo sempre stati contrari alla loro relazione, ma preghiamo che lei non c'entri nulla con quello che è successo» avevano commentato il giorno stesso della morte del trentenne. Ieri invece la loro speranza si è infranta davanti alla confessione di Boscaro.


«Se davvero l'ha colpito al petto mentre lui era alla guida ha rischiato di causare un incidente in cui sarebbe potuta morire anche lei riflette uno dei migliori amici di Mattia quando erano ragazzi, rimasto anche lui a vivere ad Albignasego Chiaramente è una persona che non sta bene e non si facevano certo del bene a vicenda. Per piantare un coltello nel cuore a una persona devi essere pazzo o disperato».
Nessuno è invece sorpreso del fatto che dentro il portaoggetti della Mercedes di Valentina vi fosse un coltello a serramanico. «Mattia ne era un grande appassionato continua l'amico ne avrà avuti almeno duecento a casa, di ogni tipo, esattamente come con gli accendini. Anche di quelli ne aveva a centinaia. Di coltellino se ne portava spesso uno in auto: le ha fornito l'arma per ucciderlo».


Domenica pomeriggio, poche ore prima dell'omicidio, Mattia era andato ad Albignasego a salutare la sorella e i nipotini. «Era normale, tranquillo ha spiegato Melinda Anzi quel giorno aveva postato online alcune foto in cui si vedeva che era in auto insieme alla ragazza. Di certo non sospettava nulla». Che la relazione tra i due però fosse molto turbolenta non è stata una novità per la famiglia: «Da quando lei era entrata nella sua vita lui litigava con lei e pure con le altre persone tante volte sembrava arrabbiato. Purtroppo gli ha fatto terra bruciata intorno» è l'amara conclusione della sorella.

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Il Gazzettino