Omicidio Ceschin, uno dei killer scrive a Enzo Lorenzon: «Ti resto fedele». La lettera che inchioda l'ex marito, mandante del delitto

L'abitazione di via 28 Aprile a Conegliano dove si è consumato il delitto
CONEGLIANO (TREVISO) - Omicidio di Margherita Ceschin, uno dei sicari scrive una lettera all'ex marito della vittima, presunto mandante del delitto. E proprio quel biglietto,...

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CONEGLIANO (TREVISO) - Omicidio di Margherita Ceschin, uno dei sicari scrive una lettera all'ex marito della vittima, presunto mandante del delitto. E proprio quel biglietto, secondo la Procura di Treviso, inchioderebbe Enzo Lorenzon alle sue gravissime responsabilità. «Devi farti carico delle mie spese legali...il pubblico ministero è venuto due volte per collaborare, ma io resto fedele a te» è uno dei passaggi della missiva destinata all'ex imprenditore agricolo. Il compagno di cella che doveva fare da "postino" l'ha consegnata però alle guardie carcerarie. 

Il delitto e gli arresti

La pensionata era stata uccisa la sera del 23 giugno scorso, nella sua abitazione di via 28 Aprile, a Conegliano. A fine luglio erano scattati quattro arresti: Lorenzon, la nuova compagna dominicana e due suoi connazionali, ritenuti gli esecutori materiali. Nei mesi scorsi un altro killer era stato catturato in Spagna ed estradato.

La lettera dal carcere

Un mese dopo l'arresto, Sergio Antonio Luciano Lorenzo, uno dei presunti sicari, ha scritto in cella a Lorenzon. Entrambi erano detenuti nella casa circondariale di Santa Bona, a Treviso. Ma tra gli indagati del delitto Ceschin vigeva il ferreo divieto di comunicare. Così Luciano Lorenzo ha pensato di aggirare l'ostacolo, scrivendo un biglietto da far arrivare a Lorenzo tramite il compagno di cella sudamericano: lui infatti era l'unico a potersi avvicinare alla zona in cui era incarcerato l'anziano. Il compagno però una notte ha letto di nascosto il contenuto della missiva ed è rimasto sconvolto. In preda a una crisi interiore ha chiesto consiglio al cappellano del carcere, che gli ha suggerito di consegnare il biglietto alla polizia penitenziaria. Così ha fatto.

Ora quella lettera, in cui sono citati aspetti e ruoli del delitto, è nelle mani degli inquirenti. Un elemento fondamentale per corroborare l'impianto accusatorio, anche se dovessero venire meno le intercettazioni ambientali e telefoniche. 

 

 

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Il Gazzettino