Debora Sorgato rischia un nuovo processo per calunnia: giurò che le pistole erano dell'ex maresciallo e della Cacco

Debora Sorgato, sorella di Freddy condannato per l'omicidio di Isabella Noventa
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PADOVA - Le indagini si sono chiuse e ora la donna delle pulizie, Debora Sorgato, già in carcere per l'omicidio di Isabella Noventa, rischia un nuovo processo. La sorella di Freddy è stata accusata di calunnia ai danni del suo ex compagno Giuseppe Verde e della complice nel delitto della segretaria di Albignasego, Manuela Cacco, ex tabaccaia di Camponogara in provincia di Venezia. Il pubblico ministero Giorgio Falcone, titolare del fascicolo, a breve ne chiederà il rinvio a giudizio. Tutto è accaduto durante l'udienza del 17 giugno del 2021 nel processo a Freddy sulle armi ritrovate nell'abitazione di Verde il 7 marzo del 2016.

Debora in aula ha dichiarato che le pistole appartenevano all'ex maresciallo dei carabinieri e alla Cacco. Un mucchio di bugie, secondo l'accusa, dette per salvare suo fratello. Tra l'altro l'ex autotrasportatore, dietro alle sbarre pure lui per avere assassinato Isabella Noventa, il 3 febbraio dell'anno scorso è stato assolto dai giudici del Tribunale collegiale per non avere commesso il fatto. Una assoluzione non digerita dalla Procura che, sempre attraverso il sostituto procuratore Falcone, ad aprile di quest'anno ha presentato ricorso in Appello. Quella sera del 7 marzo del 2016 Giuseppe Verde ha fatto ritrovare agli uomini della Squadra mobile 124 mila euro e due pistole vecchie, ma perfettamente efficienti: un'Astra di fabbricazione spagnola 9x21 e una Beretta calibro 7.65 con relative munizioni. Debora Sorgato per le armi ha scelto di patteggiare un anno, mentre Freddy ha voluto andare a processo e ha ottenuto l'assoluzione.

E durante il dibattimento la donna delle pulizie, in collegamento video dalla casa di reclusione di Vicenza, ha rilasciato la sua testimonianza. «Circa cinque o sei giorni prima dell'arresto (avvenuto il 16 febbraio del 2016, ndr) - ha giurato - Manuela Cacco mi ha consegnato una scatola. Non voleva tenerla nella tabaccheria e prima la aveva custodita in un negozio di oreficeria. Temeva una perquisizione». E ancora: «La scatola mi si è aperta e sono uscite le pistole. Allora ho chiamato Giuseppe Verde perchè le conservasse a casa sua, volevo preservare mio figlio minorenne. E poi quella stessa notte, dopo l'una, ho chiamato al telefono cellulare Cacco per avere spiegazioni sulle armi. Insomma, Freddy delle pistole non ne sapeva nulla. Invece i soldi erano miei e di mio fratello». Un vero e proprio colpo di scena, ma gli inquirenti non hanno creduto a una sola parola pronunciata da Debora Sorgato, che ora rischia un nuovo processo per calunnia.

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Il Gazzettino