Omicidio Noventa, la nuova vita di Manuela Cacco: lavoro fuori dal carcere

Omicidio Noventa, la nuova vita di Manuela Cacco: lavoro fuori dal carcere
PADOVA - Il suo avvocato, Alessandro Menegazzo del foro di Venezia, giusto un mese fa ha dichiarato: «Il prossimo passo è trovare un lavoro all’esterno dal...

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PADOVA - Il suo avvocato, Alessandro Menegazzo del foro di Venezia, giusto un mese fa ha dichiarato: «Il prossimo passo è trovare un lavoro all’esterno dal carcere per Manuela». E il legale è stato di parola, perchè l’ex tabaccaia di Camponogara adesso, un paio di volte alla settimana, può uscire dal penitenziario di Santa Maria Maggiore alla Giudecca per prestare servizio in un centro cattolico sempre in provincia di Venezia. Manuela Cacco è stata condannata, in via definitiva, per l’omicidio della segretaria di Albignasego Isabella Noventa a 16 anni e dieci mesi di reclusione. 


La notte tra il 15 e il 16 gennaio del 2016, insieme ai fratelli Freddy e Debora Sorgato (trent’anni di carcere), ha partecipato attivamente al delitto. È dietro alle sbarre dal 16 febbraio del 2016. Da subito ha collaborato con gli inquirenti e il suo comportamento da detenuta è stato esemplare. Tanto da poter godere di permessi premio, già dall’anno scorso, e uscire dalla casa di reclusione per impegnarsi come volontaria. Adesso, da circa una settimana, come previsto dall’articolo 21 dell’ordinamento penitenziario ha accesso al lavoro esterno.

IL PERCORSO

Manuela Cacco, negli otto anni fino a qui trascorsi dietro alle sbarre, è stata valutata da un’equipe di esperti. E come ha sottolineato il suo avvocato «È una detenuta modello». Il direttore del carcere ha firmato il programma costruito su misura per l’ex tabaccaia di Venezia, improntato sulla sua rieducazione. Poi il magistrato di sorveglianza, Giovanbattista Secchi Villa, ha dato il consenso definitivo. 
E così Cacco, un paio di volte alla settimana, svolge lavori di pubblica utilità in un centro cattolico della provincia di Venezia. Ecco quando può uscire dal carcere: dalle 12.30 alle 19.30 e dalle 15 alle 17.30. Terminata la prestazione deve fare rientro alla Giudecca. L’ex tabaccaia, 61 anni, raggiunge il centro a bordo di mezzi pubblici e per ogni giornata lavorativa percepisce 20 euro. Manuela da detenuta, in otto anni di reclusione, non ha mai sgarrato. Quindi ogni sei mesi ha guadagnato 45 giorni di sconto sulla pena. È come se avesse già passato dieci anni dietro alle sbarre. La data fissata per la sua libertà è il 9 febbraio del 2031, ma uscirà molto prima del previsto.

IL CADAVERE

Il corpo di Isabella Noventa non è mai stato trovato, occultato o distrutto dai fratelli Sorgato. La domanda sorge spontanea, ma in questi otto anni di carcere perchè Manuela Cacco non ha mai detto dove si trova? «La mia assistita - ha spiegato il legale Menegazzo - ha raccontato tutto quello che sapeva agli inquirenti del delitto. Se avesse avuto notizie sul cadavere le avrebbe dette anche per ottenere un ulteriore sconto sulla pena».

I FRATELLI SORGATO

Debora e Freddy Sorgato a febbraio del 2022, dopo avere trascorso sei anni rispettivamente a Montorio Veronese e al Due palazzi, hanno cambiato carcere. Entrambi sono stati trasferiti nella casa di reclusione di Bollate a Milano. Un penitenziario modello, dove l’ex autotrasportatore si è iscritto a un corso di laurea. Anche loro dietro alle sbarre dal 16 febbraio del 2016, non hanno mai chiesto scusa alla famiglia di Isabella. 

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Il Gazzettino