«Chiedo perdono, mio figlio dovrà pagare per quello che ha fatto». Il messaggio Whatsapp del papà di Filippo a Gino Cecchettin

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VIGONOVO - «Chiedo perdono, mio figlio dovrà pagare per quello che ha fatto». Il messaggio Whatsapp del papà di Filippo a Gino Cecchettin. C'è stato un contatto, tramite messaggio whatsapp, tra Gino Cecchettin e Nicola Turetta, i papà dei due ragazzi - vittima e carnefice - del dramma di Vigonovo. Lo si apprende da Emanuele Compagno, difensore di Filippo Turetta. Al legale, così come allo zio materno di Giulia Cecchettin, Andrea Camerotto, non risulterebbe invece che i due si siano sentiti direttamente al telefono. Nel messaggio di Turetta al papà di Giulia, questi gli ha espresso «la massima partecipazione al loro dolore, e una forte vicinanza» chiedendo «perdono» e aggiungendo che «Filippo dovrà pagare quel quello che ha fatto».

Papà Gino ringrazia per la vicinanza

Oggi, lunedì 20 novembre, papà Gino è intervenuto a Pomeriggio 5 per ringraziare per la vicinanza. «Vi ringrazio tutti e ringrazio tutta Italia per l’affetto dimostrato e la vicinanza. Ho accettato di fare questa telefonata solo perché volevo comunicare che avevamo una diretta che doveva tener vivo l’interesse ma dopo ver ricevuto la notizia non sono stato bene e non me la sono sentita; quindi, ho disatteso l’impegno che avevo preso verso questa trasmissione e ho accettato adesso di partecipare telefonicamente solo per ringraziare per la vicinanza che ho sentito e che ha scaldato quel poco i cuori di tutta la nostra famiglia». Sono le parole che Gino – papà di Giulia Cecchettin, la ragazza di Vigonovo uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta - ha pronunciato oggi, in diretta, ai microfoni di Pomeriggio Cinque, il programma condotto da Myrta Merlino su Canale 5. «Abbiamo deciso che da oggi fino al giorno del funerale di Giulia di non partecipare attivamente a nessuna trasmissione perché per noi - conclude il papà di Giulia - adesso, è arrivato il momento del dolore. Vogliamo ricordare Giulia e concentrarci in quello che di bello ci ha dato, senza distrazioni. Avremo comunque modo di ricordarla dopo, ma fino a quel momento vorremmo stare un attimo raccolti».

 

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Il Gazzettino