Omicidio Cecchettin. Silenzio in casa Turetta, nessuno risponde più al citofono: mamma Elisabetta e papà Nicola in attesa dell'incontro con il figlio

TORREGLIA - VIGONOVO - Inutile suonare al citofono di casa, la famiglia di Filippo Turetta, da ieri nel carcere di Verona con l'accusa di aver ucciso l'ex fidanzata...

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TORREGLIA - VIGONOVO - Inutile suonare al citofono di casa, la famiglia di Filippo Turetta, da ieri nel carcere di Verona con l'accusa di aver ucciso l'ex fidanzata Giulia Cecchettin, non risponde. Nella palazzina con 12 appartamenti il silenzio regna da stamattina, dopo gli appelli a tornare lanciati con voce preoccupata da mamma Elisabetta, il dolore per la morte della giovane nelle parole di papà Nicola e la fatica pressante ora di dover accettare quello che per la procura di Venezia è un caso risolto.

La famiglia Turetta

Ieri alla fiaccolata organizzata a Torreglia dove vive il giovane studente, i genitori non se la sono sentita di partecipare, scelta fatta anche dal padre di Giulia, Gino Cecchettin, quasi forse a rappresentare che il destino di queste due famiglie, unite dalla speranza di trovarli vivi dopo sette giorni dalla scomparsa, ora ha preso strade diverse. I genitori di Filippo si stanno preparando al primo incontro dietro le sbarre - dopo l'interrogatorio di garanzia
fissato per martedì 28 novembre - Elena, la sorella maggiore della vittima, fa i conti con chi il dolore di dover realizzare l'assenza causata da «un individuo che non è stato educato al consenso, al rispetto e alla libertà di scelta».

Ai genitori di Filippo servirà un'autorizzazione per accedere dietro le sbarre, per poter incrociare nuovamente lo sguardo di un figlio che chiede di loro. Ci vorranno ancora dei giorni, ma il tempo servirà soprattutto, a una madre e a un padre, per accettare una realtà mai immaginata. Tra Torreglia e Vigonovo, corrono poco più di venti chilometri di paesi tre Padova e Venezia, ma la distanza sembra maggiore. Il ricordo anche qui è solo per Giulia, del 21enne nessuno vuol parlare. «Giulia vive, vivrà sempre, chi ha smesso di esistere è Filippo» dice una signora che abita in una delle tante villette dall'apparenza perfetta.

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Il Gazzettino