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VERONA - Si è avvalso della facoltà di non rispondere Emanuele Impellizzeri, il 38enne di origini catanesi fermato per l'omicidio di Chiara Ugolini, la 27enne veronese trovata uccisa la sera del 5 settembre nel suo appartamento a Calmasino sul Garda. Ora secondo gli inquirenti l'assassino di Chiara si sarebbe introdotto nella sua casa da una finestra.
L'uomo, che venne bloccato domenica sera nei pressi di Firenze dalla polizia stradale mentre fuggiva in moto sulla A1, questa mattina - 8 settembre - è comparso davanti al gip del tribunale fiorentino, Angela Fantechi, per l'interrogatorio di convalida del fermo, ma non avrebbe risposto al giudice. Il gip ha convalidato il fermo.
L'avvocato: «Presto parlerà»
«Il mio assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere non perché voglia sottrarsi alle sue responsabilità, ma perché è ancora sotto choc per quello che è successo».
L'autopsia
Oggi è il giorno dell'autopsia della giovane che farà chiarezza sulle esatte cause del decesso. Un primo esame del suo corpo ha dimostrato che l'assassino ha infilato uno straccio imbevuto di candeggina in bocca.
Aggressore sul terrazzino
Emanuele Impellizzeri si sarebbe introdotto nell'appartamento di Chiara Ugolini da una delle finestre di servizio della scala del condominio, che dà accesso al terrazzino dell'appartamento della vittima. Il particolare è emerso oggi, sulla base degli accertamenti svolti dai carabinieri. L'aggressore non si sarebbe dunque introdotto nell'appartamento della vittima arrampicandosi dal suo balcone, come era stato ipotizzato in un primo momento. All'interno del suo alloggio, verosimilmente, la ragazza ha sorpreso Impellizzeri e ne è nata una colluttazione, culminata con l'aggressione mortale in cucina.
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Il Gazzettino