Il "giallo" del fucile che uccise papà: nascosto in bagno col colpo in canna

Sull'omicidio di Enrico Boggian gli inquirenti stanno scavando
PADOVA - Il fucile del nonno, con il colpo in canna, lo ha messo nel bagno della taverna. Proprio dove venerdì scorso, alle 13.45, ha aperto il fuoco contro suo padre...

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PADOVA - Il fucile del nonno, con il colpo in canna, lo ha messo nel bagno della taverna. Proprio dove venerdì scorso, alle 13.45, ha aperto il fuoco contro suo padre Enrico Boggian di 52 anni uccidendolo. Il sedicenne, ora in una cella del carcere minorile di Treviso con l'accusa di omicidio volontario, la mattina del 24 marzo si è recato a casa del nonno, a non più di trecento metri dalla sua villetta di via Monte Santo a Selvazzano. Lo studente non era andato a scuola perchè aveva male alla pancia. Una volta arrivato si è diretto, senza farsi notare, nella camera da letto dei nonni e qui ha trafugato la carabina calibro 22 Beretta LR per uso sportivo.


Il fucile era carico, ma il ragazzo lo ha armato inserendo il proiettile in canna. Poi, ancora di soppiatto, è rientrato nella sua abitazione e ha portato la carabina nel bagno della taverna. Alle 12.30 è arrivato il papà dal lavoro e i due hanno pranzato insieme. Finito, si sono accomodati sul divano della taverna per guardare un po' di televisione: un momento di relax. A questo punto il sedicenne si è alzato ed è entrato nel bagno. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, sarebbe andato a cambiarsi i calzini e a gettare quelli sporchi nel cesto della biancheria. È uscito imbracciando il fucile, tenendolo basso come si impugna un mitra, ed è partito il colpo. 



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Il Gazzettino