Avvelenò Biagio e Anastasia a cena e violentò il cadavere: in aula il prof assassino

Avvelenò Biagio e Anastasia a cena e violentò il cadavere: in aula il prof assassino
CHIRIGNANO - L’appuntamento è fissato per il 18 maggio alle ore 9 e 30. E nell’aula del tribunale di Venezia, durante l’udienza preliminare, ci saranno...

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CHIRIGNANO - L’appuntamento è fissato per il 18 maggio alle ore 9 e 30. E nell’aula del tribunale di Venezia, durante l’udienza preliminare, ci saranno anche il padre e la sorella di Biagio Buonomo junior, l’ingegnere trentunenne di Sant’Arpino, avvelenato e ucciso dal prof d’inglese Stefano Perale nel giugno del 2017, a Chirignano. Il prof è imputato per duplice omicidio. Una storia scioccante, a tratti mostruosa quella in cui rimase «incastrato» Biagio, professionista della Desà Engineering srl di Napoli, per quattro mesi - tra il 2016 e il 2017 - con base negli uffici di Marcon, in Veneto. Era un ragazzo con sogni e ambizioni, come lo ricordano a Caserta. Nella serenissima Venezia trovò l’amore, ma anche la morte. Biagio era un ex studente del liceo «Diaz» di Caserta. Sul posto di lavoro aveva conosciuto la bella Anastasia, russa, laureata a Mosca in Scienze dell’economia, rimasta incinta e uccisa con il suo bambino in grembo di appena 20 settimane. Ad ammazzare lei e Biagio, fu il prof cinquantenne che aveva perso la testa per Anastasia.




I giudici del tribunale di Venezia hanno disposto l’udienza preliminare del professore-assassino il 18 maggio. Cinquantuno anni, un passato con punti ancora inesplorati, ma con qualche problema di comportamento: questo era Stefano Perale prima di innamorarsi pazzamente di Anastasia Skarurova. Per i magistrati aveva pianificato l’omicidio della trentenne e del suo ragazzo, già nell’ottobre del 2016, quando venne a conoscenza della storia fra lei e Biagio. Così, invitò la coppia a cena nella sua casa di Chirignago. In un calice con del vino mescolò un farmaco, il Zolpidem, un sedativo con azione ipnotica, prima di cenare. Fu a quel punto che i due ragazzi persero i sensi. Il prof compresse la bocca di Anastasia con un tovagliolo imbevuto con cloroformio. Cercò di fare lo stesso con Biagio, ma il giovane ingegnere si dimenò a tal punto da far perdere la pazienza all’assassino che, impugnando un tubo di ferro, lo finì colpendolo in testa. Non contento, abusò del cadavere di Anastasia con rapporto. Durante l’abuso continuava a urlare contro la ragazza, esanime. Il cadavere di Biagio era poco distante. L’abuso, per i magistrati, è stato letto come una «punizione» nei confronti di Anastasia per essere rimasta incinta di un altro uomo. I giudici stanno cercando di capire cosa sia balenato nella mente dell’uomo. È stata infatti depositata una richiesta d’integrazione d’indagine sulle condizioni psichiche.


Per Anastasia si costituirà parte civile l’ex marito, attraverso il legale Monica Marchi. Mentre i genitori di Biagio e la sorella sono rappresentati in udienza dall’avvocato Raffaele Costanzo. Biagio e Anastasia, ora, sono sepolti nella stessa tomba nel cimitero di Sant'Arpino. Per volontà delle famiglie. Uniti nella vita, uniti nella morte.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino