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VENEZIA - Alla vigilia del viaggio delle due mascotte Tina e Milo in giro per l’Italia per far conoscere le Olimpiadi invernali 2026, scoppia la polemica sul manifesto dei Giochi imbrattato a Venezia dagli ambientalisti, con tanto di fotomontaggio con la faccia del governatore Luca Zaia. Le scritte sono già state rimosse, il volto del governatore e le frasi “contro il cemento delle Olimpiadi” ugualmente ripulite, ma la polemica è arrivata in consiglio regionale. «Andrea Zanoni del Pd anziché stigmatizzare alcuni comportamenti, fomenta le proteste», ha tuonato il presidente dell’intergruppo Lega-Liga, Alberto Villanova. «Le forze dell’ordine presenti non hanno mosso un dito, a dimostrazione che non c’è stato nessun imbrattamento», la replica del dem Zanoni. Che ha rincarato: «Sfido Villanova a un incontro pubblico».
Passo indietro. Sabato pomeriggio, in contemporanea a Venezia e a Milano, è sceso in strada il “fronte del no” ai Giochi. Al netto dei diversi impianti in costruzione in Veneto e in Lombardia, la comune contestazione ha riguardato “l’insostenibilità” della manifestazione, dai costi ai tagli degli alberi. A Venezia la protesta è stata organizzata da cinque associazioni, già mobilitate contro la pista da bob: Mountain Wilderness, Extinction Rebellion, Venice Climate Camp, Fridays for Future, Italia Nostra Belluno.
BOTTA E RISPOSTA
Ieri l’accusa del leghista Villanova: «Manifestare è un diritto della democrazia. Ma se le proteste poi diventano un pretesto per imbrattare edifici pubblici, come quelli della Regione Veneto, allora il discorso cambia. Le proteste al Palazzo delle Grandi Stazioni contro le Olimpiadi di Cortina, infatti, hanno avuto un seguito molto preoccupante. Perché un rappresentante delle istituzioni avrebbe il dovere di stigmatizzare questi comportamenti. Il collega Zanoni, invece, fomenta le proteste. Forse non è a conoscenza del fatto che per ripulire gli edifici imbrattati, siano stati utilizzati soldi di tutti i cittadini. O forse pensa di costruire la sua campagna elettorale con facinorosi di piazza. Mi auguro che il Partito Democratico si dissoci immediatamente».
Replica di Zanoni: «Villanova ha preso un granchio, non è stato imbrattato nessun palazzo. Probabilmente reagisce di impulso perché alcuni ragazzi hanno attaccato sopra un manifesto di una pubblicità delle Olimpiadi un foglietto con la faccia di Zaia, un presidente di Regione che sulla pista da bob in coppia con Salvini sta dimostrando di non fare gli interessi degli italiani. Perfino le forze dell’ordine presenti non hanno mosso un dito per fermare i ragazzi, a dimostrazione che non c’è stato nessun imbrattamento. O forse Villanova sta dando degli incapaci alle forze dell’ordine?».
I FRATELLI ERMELLINI
Domani, intanto, dopo il debutto a Sanremo e l’incontro a Roma con la premier Giorgia Meloni, partirà - e proprio da Cortina - il viaggio delle due mascotte olimpiche sui territori dei Giochi. Si tratta dei due ermellini Tina - che prende il nome da Cortina e rappresenta le Olimpiadi - e il fratello Milo - che prende il nome da Milano e, nato senza una zampetta, ha imparato a camminare con la sua coda e non c’è difficoltà che possa fermarlo. È lui il testimonial dei Giochi Paralimpici.
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Il Gazzettino