Olimpiadi invernali 2026, marchio pigliatutto. La Fondazione: «Riempite Cortina di scritte per ricordare i Giochi»

Olimpiadi invernali 2026, marchio pigliatutto. La Fondazione: «Riempite Cortina di scritte per ricordare i Giochi»
CORTINA - «Tappezzate la città di scritte, per ricordare che Cortina sarà sede dei Giochi olimpici e paralimpici 2026. Distribuite poster ai commercianti....

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CORTINA - «Tappezzate la città di scritte, per ricordare che Cortina sarà sede dei Giochi olimpici e paralimpici 2026. Distribuite poster ai commercianti. Diffondete il messaggio che questa è una città ospitante; è la quarta volta che l'Italia accoglie le Olimpiadi: è una situazione straordinaria, per una Nazione. Fate il percorso che, con pochi sforzi, consente di sfruttare questa occasione. Ma fate tutto questo rispettando le leggi»: sono alcuni dei suggerimenti trasmessi ieri da Nevio Devidè e Pietro Fea, i manager intervenuti per Fondazione Milano Cortina 2026, alla riunione con amministratori pubblici e imprenditori privati, che potranno utilizzare il marchio olimpico, gli anni a venire. Dovranno però farlo seguendo regole precise.


L'OBIETTIVO
L'incontro è stato indetto dal Comune di Cortina proprio per questo: per presentare il marchio olimpico Milano Cortina 2026 e per la relativa campagna di sensibilizzazione. L'iniziativa è stata attuata, vista l'importanza dell'argomento, che coinvolge tutte le attività commerciali e il marketing. «Dovremo mettere in pratica la nostra creatività; condividerla con Fondazione Milano Cortina 2026; trasmetterla sul territorio, agli operatori turistici e commerciali», ha riassunto il sindaco Gianluca Lorenzi, al termine della riunione, durata due ore. I relatori hanno sottolineato innanzi tutto l'immenso ritorno di immagine, che verrà dai Giochi: «Saranno trasmesse la serietà e l'affidabilità degli organizzatori, così come la bellezza dei luoghi. Cortina non deve però pensare di avere un riscontro immediato, durante i Giochi, in termini di fatturato. L'evento crea notorietà, ma nei giorni delle gare non ci sono turisti. Bisogna prepararsi al dopo: è il giorno successivo che arriva il mondo. L'incremento dell'ospitalità è quantificabile al 12%, rispetto al passato, subito dopo i Giochi. Però bisogna essere pronti, offrire i servizi che l'ospite si aspetta». Hanno fornito alcuni numeri del seguito: fra tre anni parteciperanno 93 Paesi, forse 95, con tremila atleti, che si contenderanno 115 medaglie, in sette sedi di gara. Per le Paralimpiadi ci saranno 45 Paesi, con 80 medaglie, per 640 atleti, ma in quel caso Cortina sarà una delle tre sole sedi di gara. I relatori hanno spiegato nel dettaglio cosa si può fare, ma soprattutto cosa non si deve fare, con i marchi olimpici. Proprietà olimpiche sono i due loghi; sono la bandiera, la torcia, la fiamma, le medaglie, le mascotte, le parole stesse. Non si può usare impropriamente il termine "olimpico". Questi marchi possono essere usati dai partner istituzionali, come governo nazionale, regioni, città ospitanti, comitati olimpico e paralimpico, comuni sedi di gare. Ci sono sponsor globali, di eccellenza, e poi altri sponsor locali, nazionali.
IL MARKETING

Per l'evento si realizzano oggetti da vendere. Il 60% di questa voce di bilancio è rappresentato dall'abbigliamento, con un valore di 400 milioni di euro. La firma dell'accordo, per questo settore, sarà posta alla fine del mese: gli oggetti dovranno essere pronti per il prossimo inverno, per poi promuoverli alle Olimpiadi estive Parigi 2024. Alla domanda specifica del sindaco Lorenzi, se gli impianti a fune e le piste che accoglieranno le gare, possano usare marchi olimpici, per la promozione, in questi anni, i responsabili marketing di Fondazione Milano Cortina 2026 hanno risposto: «Certamente, se il messaggio è celebrazione dei Giochi. No, se sarà unito ad altri marchi commerciali, ad esempio case automobilistiche». Tutti questi aspetti sono normati dal Codice civile e penale, dal Codice della proprietà industriale; da un decreto legge apposito, emesso nel 2020. Ci sono sanzioni, che possono andare da 100mila euro a due milioni e mezzo di euro.
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Il Gazzettino