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ROSA' - Olimpiadi doc per Rosà. Manuel Frigo con l'argento storico della 4x100 stile libero. Ma anche Giorgia Bordignon che vince un argento altrettanto storico nel sollevamento pesi. E proprio lei ha entusiasmato il piccolo comune a sud di Bassano, e soprattutto il grosso nucleo dei Bordignon, famiglie storiche in paese. Tutti la davano per lombarda, ma in realtà le radici sono qua e lo zio Silvano, ex insegnante di filosofia nei licei, giornalista, psicologo, grande cultore delle tradizioni culturali e familiari, ha ben raccontato sulla "Gazzetta di Rosà", una pagina facebook da lui curata, perché Giorgia sia tanto rosatese. Lei è figlia di Daniele Bordignon, quindi frutto della storia di rosatesi che hanno lasciato Rosà tenendola nel cuore. Il destino fu crudele con Daniele: morì quando Giorgia aveva 12 anni.
Rivincita morale
«La vicenda di Giorgia, quella di suo papà, mio fratello - spiega Silvano Bordignon - è anche una storia di sofferenza, di rivincita morale, analoga a quella di molti rosatesi che hanno lasciato con nostalgia Rosà. Daniele a Travettore lo ricordano ancora, giocatore di calcio, corso di geometri a Cittadella, l'intenzione di studiare ingegneria ma arriva il lavoro. Parte per un'impresa edile impegnata alla Malpensa, e non torna più. Sposa Roberta, ha tre figli, Riccardo 1984, Giorgia 1987, Mattia 1989». E poi Daniele tornava a Rosà dai genitori, dai fratelli e diceva: «Non sapete che fortuna avete ad abitare qui». Poi la morte improvvisa nel '99, la famiglia rimasta senza una guida. Silvano racconta che fu l'insegnante di educazione fisica a convincere Giorgia a provare il sollevamento pesi. Giorgia frequenta l'alberghiero, pratica vari sport, ma fa delle gare con i pesi. «Il sollevamento pesi femminile era uno sport di nicchia.
Una lunga carriera
A Rosà a seguire la sua carriera ci pensa lo zio Giovanni, legge la Gazzetta dello Sport, negli esigui spazi dedicati agli sport minori. E tiene aggiornati i fratelli, gli amici. In qualche modo Giorgia resta rosatese. Poi nel 2016 la ragazza è sesta a Rio. Ad Arsago Seprio, vicino a Gallarate, la portano in municipio, la festeggiano. E a Tokyo si presenta con il record italiano di 102 kg allo strappo e 125 kg allo slancio. Va in pedana, batte il record italiano per 3 volte, 104 allo strappo, 126, 128 allo slancio, totale 232 kg. E' medaglia di argento. «A Rosà hanno telefonato i cugini brasiliani di Rio Branco, di Cuiaba, di Passo Fundo. Il suo nome è stato salutato nel sito mondiale dei Bordignon, gestito in Brasile, con migliaia di aderenti - racconta Silvano -. Il papà di Giorgia, Daniele, sarebbe orgoglioso di mostrare oggi agli amici di Travettore e di Rosà il successo di sua figlia».
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