Olimpiadi 2038: Fvg, Austria e Slovenia ci provano. Claut e Piancavallo sognano: «Sono la nostra occasione»

I primi cittadini di Claut e Aviano entusiasti dell'idea del presidente. "Ci sono strutture rinnovate di recente"

Inaugurazione palaghiaccio a Claut con Carolina Kostner
PORDENONE - Sfiorate dalle Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026, per aver perso il ballottaggio soprattutto nello scialpinismo, Claut e Piancavallo tornano prepotentemente in...

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PORDENONE - Sfiorate dalle Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026, per aver perso il ballottaggio soprattutto nello scialpinismo, Claut e Piancavallo tornano prepotentemente in corsa grazie alla decisione del Friuli Venezia Giulia di candidarsi, congiuntamente ad Austria e Slovenia, per l’edizione del 2038, in cui l'avversaria più temibile pare essere la Svizzera. Un progetto di Olimpiade transnazionale che non avrebbe precedenti nella storia dei Giochi. Ed è proprio su questo fattore che puntano con decisione gli organizzatori. Forti anche di altri eventi transfrontalieri imminenti, come Go!2025, cioè la capitale europea della cultura divisa tra Nova Gorica e Gorizia. La candidatura congiunta tra Italia, Austria e Slovenia coinvolgerebbe, con tutta probabilità, gli impianti di Tarvisio e Pontebba in Friuli, quelli di Villach e Klagenfurt in Austria oltre che le vicine Kranjska Gora e Planica in Slovenia. Una visione d’insieme con le Alpi Giuliane al centro del mondo per un paio di settimane, in cui l’intero circo bianco si trasferirebbe in questi tre paesi.


IL PORDENONESE

In questo contesto, ecco le ambizioni delle località montane del Friuli Occidentale, perchè le recenti edizioni delle Olimpiadi hanno dimostrato come il fulcro della manifestazione si sia progressivamente allargato a territori più vasti i quelli che danno il nome all'evento. «Le nostre strutture sono state recentemente rinnovate per gli Eyof - ha esordito il sindaco di Claut, Gionata Sturam -. In quell'occasione, si è confermata la capacità organizzativa locale, che già era stata sperimentata all'epoca delle Universiadi. Il nostro comune ospita il primo centro federale per il Curling in Italia, ma dispone pure di percorsi spettacolari nel campo dello scialpinismo. Non a caso, l'alta Valcellina è già stata sede di competizioni continentali e planetarie, che hanno assegnato titoli iridati. Si tratta delle stesse aree in cui si allena la campionessa del mondo Mara Martini. In ogni caso, plaudiamo all'idea del governatore Fedriga: queste sinergie internazionali danno comunque lustro alle nostre località, come dimostra l'elevato numero di accessi che registriamo dopo gli eventi. La stessa Carolina Koster, che da due anni è la madrina dei nostri spettacoli benefici sul ghiaccio, per raccogliere fondi per l'Area Giovani del Cro, si è complimentata per il rinnovato palaghiaccio. Detto da lei, che svolge il ruolo di testimonial nel mondo per Milano-Cortina, penso che sia un ottimo biglietto da visita».

Notte magica al nuovo palazzetto del ghiaccio con Carolina Kostner, pubblico in delirio


PIANCAVALLO

Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Aviano, Paolo Tassan-Zanin: «Anche se ormai sono passati degli anni, il ricordo delle tappe di Coppa del mondo femminile di sci, ospitate nel nostro comprensorio montano, è ancora vivido. Piancavallo può ospitare svariate discipline, ha una capacità ricettiva molto vasta anche per le delegazioni e, pure, nel lungo cammino di avvicinamento a un evento così prestigioso. Penso che questa candidatura internazionale sia una scelta davvero azzeccata, perchè permetterà delle sinergie tra i diversi territori». Secondo gli amministratori locali, bisogna uscire dall'ottica della località turistica che si promuove in autonomia. «Le distanze sono un ostacolo tutto della mentalità italiana - hanno osservato -: i turisti internazionali non ravvisano particolare disagio a spostarsi anche per centinaia di chilometri per assistere a diversi scenari nel corso delle loro vacanze. La stessa cosa sarà per i tifosi. Senza contare che Piancavallo ha una particolarità che la rende unica: dista un'oretta di auto dagli aeroporti internazionali di Treviso e di Venezia e ci si arriva con una strada ampia, che ha pochi rivali nell'arco alpino quanto a comodità». 

 

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Il Gazzettino