CORTINA - I prossimi passi che Cortina deve compiere, sulla strada della candidatura ai Giochi olimpici invernali 2026, sono ben cadenzati. Oggi a Venezia c'è un...
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L'INVITO
Ieri il sindaco Gianpietro Ghedina ha ricevuto una lettera di Giovanni Malagò, presidente del Coni: «Facendo seguito alla tua comunicazione, nella quale hai manifestato il desiderio di entrare nella fase di dialogo del processo di candidatura ai Giochi 2026, ti confermo che il Coni dovrà ufficializzare al Cio il nome della città candidata e il relativo progetto, che sarà sottoposto al comitato esecutivo del Cio nella sessione di Buenos Aires del 3 e 4 ottobre prossimo». Malagò ricorda che il Coni sceglierà una fra le tre città italiane che hanno manifestato il loro interesse a candidarsi: Cortina con le Dolomiti, Milano e Torino. «Per avviare un confronto e procedere alla decisione, ti prego di voler presentare uno studio di fattibilità sulla candidatura della tua città entro il 3 luglio, affinché i componenti del consiglio nazionale possano avere il tempo necessario per analizzarne i dettagli».
LE GARANZIEIl sindaco Ghedina lo rassicura: «I termini li conosciamo e la predisposizione del dossier è in atto, con riunioni tecniche per trattare i punti principali». Oggi Ghedina scende a Venezia per incontrare Gianfranco Bardelle, presidente del Coni Veneto, e Roberto Bortoluzzi a capo della Fisi regionale. Con lui ci sarà Sebastiano Dabalà, uno dei progettisti dell'intervento alla pista di bob Eugenio Monti di Ronco, preludio alla riapertura di una parte di quello storico tracciato. Sulla candidatura cortinese e italiana ai Giochi, il sindaco Ghedina commenta: «Di recente c'è stato un referendum in Svizzera, sulla candidatura di Sion, e i cittadini di quella regione hanno espresso a maggioranza la loro contrarietà. È in forse Stoccolma, in Svezia. Queste sono situazioni che possono offrire buone possibilità di successo a una candidatura italiana. Sappiamo di doverci confrontare con altre due proposte forti, dove Milano è probabilmente la rivale più pericolosa, piuttosto che Torino». Una settimana fa c'è stato il sopralluogo a Cortina di numerosi tecnici, coordinati da Maurizio Gasparin, direttore dell'area programmazione e sviluppo strategico della Regione Veneto, che ha nelle sue competenze anche i grandi eventi. C'erano amministratori locali, tecnici e consulenti dello sport. Dopo una riunione in municipio, la commissione si è recata in visita ad alcuni siti che dovrebbero ospitare le gare previste a Cortina, nel vasto calendario olimpico: le prove di bob, slittino e skeleton, sullo storico impianto di Ronco; le partite di curling, nella stadio simbolo dei Giochi del 1956; le gare di discesa maschile e femminile, sulle piste della Tofana che saranno completate per i Mondiali di sci 2021; lo snowboard freestyle sul monte Faloria. Sono in ballo anche le cerimonie di apertura e di chiusura dei Giochi, che dovrebbero tenersi a Cortina, nel ricordo dell'evento di 70 anni prima.
Marco Dibona Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino